Sallusti in carcere dopo esser evaso dai domiciliari: “La mia è una battaglia per tutti”
Il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, è stato arrestato dalla polizia dopo aver violato i domiciliari ed è stato portato immediatamente in carcere, entro la serata verrà quindi processato per direttissima per il reato di evasione. Al momento dell’arresto Sallusti, avvenuto nella redazione del Giornale sita in via Negri a Milano, ha dichiarato:
«La mia è una battaglia per tutti – ed ha poi aggiunto – arrestato in un giornale…certo se questa categoria.. beh dovrebbe avere un sussulto, no?».
Ricordiamo che Sallusti prima che il giudice di sorveglianza avesse disposto la detenzione ai domiciliari si era più volte espresso contrario a tale decisione e si era detto pronto ad andare in carcere per far valere le sue opinioni, ecco cosa aveva dichiarato pochi giorni fa:
«Non ho alcuna intenzione di accettare gli arresti domiciliari. Se mi portano a casa evaderò e tornerò qui. Supplico Bruti Liberati che mandi i carabinieri affinché mi traducano in carcere. Non ho intenzione di andare agli arresti domiciliari, non mi muovo da qui. Se mi portano via con la forza non farò resistenza. Ma appena sarò a casa tornerò subito al Giornale in modo da commettere il reato di evasione. E se ciò dovesse accadere, Bruti sarà mio complice».
Sallusti aveva inoltre affermato che queste sue decisioni sono dovute dal fatto di non voler «avere privilegi» rispetto «ai 6.000 detenuti che avrebbero i miei stessi diritti e invece sono in carcere mi spellerò le mani per andare a San Vittore» anche per evitare di essere considerato «parte della casta».
Ora però la condanna a un anno e due mesi di detenzione domiciliare per diffamazione, rischia di tramutarsi in tre anni di carcere per reato di evasione.
Il direttore del tg di La7, Enrico Mentana, ha commentato l’arresto di Sallusti dichiarando:
«arrivare a una misura coercitiva è davvero insensato. Purtroppo questa è la inevitabile conclusione di una vicenda insensata. È insensato che un giornalista venga arrestato per omesso controllo per diffamazione. I reati a mezzo stampa o cagionano gravissime conseguenze alla persona diffamata o non ha senso parlare di misure di questo tipo. Non si è visto il grave effetto della diffamazione. Il magistrato non mi sembra sia stato costretto ad andarsene…». Mentana ha poi concluso affermando:
«Non vorrei che questa misura sia un ammonimento alla categoria dei giornalisti dai poteri forti. Per dire ai giornalisti che devono stare buoni».
Enrico Ferdinandi
1 dicembre 2012