Resistenza, cerimonia a Montecitorio per i 70 anni dalla Liberazione. Boldrini ai partigiani: “Alla camera siete i padroni di casa”
ROMA – Si è svolta ieri a Montecitorio la cerimonia di commemorazione del 70° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della presidente della Camera Laura Boldrini e del Presidente del Senato Pietro Grasso.
A dare il benvenuto alle figure di primo piano della Resistenza italiana l’inno di Mameli, eseguito dalla Banda Interforze, e un’Aula parlamentare gremita di fazzoletti tricolore.
“Oggi, voi partigiani, siete qui non come ospiti ma come padroni di casa” ha aperto il suo discorso Laura Boldrini, le cui parole sono state accompagnate da un lungo applauso. La presidente della Camera ha inoltre osservato come, per la prima volta, una cerimonia di celebrazione e ringraziamento degli “eroi della Resistenza” avvenisse effettivamente in presenza di coloro che fecero esperienza diretta delle fatiche della guerra e della liberazione italiana, “mettendo in gioco la loro vita, affetti e speranze della gioventù”.
La terza carica dello Stato ha poi aggiunto: “La Costituzione repubblicana, che ha consentito al popolo italiano di ritrovare nel Parlamento il presidio dell’esercizio delle libertà e dei diritti fondamentali è figlia della Resistenza antifascista”.
Anche Mattarella ha ricordato l’importanza storica, politica, ma soprattutto morale della Resistenza, “patrimonio che deve rimanere nella memoria collettiva del Paese” e ha sottolineato “il sacrificio di tanto sangue italiano, dopo un ventennio di dittatura e di conformismo”(i due mali che hanno flagellato l’Italia durante il Fascismo), fondamentale per la nascita di una “nuova democrazia” e della Costituzione.
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha messo in luce la rilevanza della Resistenza e lo spirito con cui, necessariamente, essa vada raccontata e tenuta viva nelle memorie, lungi da qualsiasi tipo di racconto superficiale o di stanco cerimoniale. La quotidianità con i suoi problemi, i suoi piccoli miracoli o le importanti questioni che ci si presentano, è legata a doppio filo al nostro passato: “celebrare la Liberazione significa interrogarsi sul nostro presente, sulle sfide che ci si pongono davanti comunità nazionale, sulla nostra capacità di realizzare, individualmente d collettivamente, valori e promesse che la Resistenza ci ha lasciato”. Grasso ha affermato, rivolgendosi all’attenzione dei giovani:”La Resistenza è molto di più di un capitolo del vostro manuale di storia. E’ vita vissuta sulla pelle delle persone semplici ma coraggiose come loro, – ha detto – ancorché giovanissimi scelsero di stare dalla parte giusta, a costo di pagare a caro, carissimo prezzo quella decisione”. Hanno partecipato al tributo ai partigiani anche la storica Michela Ponzani, il presidente dell’Anpi Carlo Ponzani, una figura in prima linea nella Resistenza romana e prima donna eletta vicepresidente della Camera, Marisa Cinciari Rodano e il presidente vicario dell’Associazione Reduci dalla prigionia, Michele Montàgano. Presenti anche i ministri Giannini, Pinotti, Boschi, Gentiloni e Orlando.
La ricorrenza storica e il momento istituzionale hanno ceduto il passo ad un’atmosfera più rilassata: l’omaggio ai partigiani si è concluso con le strette di mano al presidente della Repubblica e i vari saluti. L’aria di festa e di emozione hanno spontaneamente fatto salire il coro “Bella ciao”, cui si sono uniti tutti con gioia. La cerimonia festosa è poi proseguita nelle sale del governo.
Michela Maggi
17 aprile 2015