Renzi, tagliare la spesa pubblica per evitare nuove tasse

Dopo il viaggio in Iraq, Matteo Renzi si è pronunciato in merito al rincorrersi di ipotesi e progetti elaborati per trovare le risorse utili per la legge di stabilità: “Non ci saranno nuove tasse, da aspiranti politici e dai giornali si sono fatte solo chiacchiere agostane”. Sembrerebbero quindi smentiti, per adesso, gli interventi sulle pensioni di cui si è parlato in questi giorni.
Renzi deve far quadrare i conti e tenere a mente il tetto del 3% fissato dall’Ue, la sua ricetta consiste nel risanare i bilanci senza imporre nuove tasse, tagliando in modo consistente la spesa pubblica: “Come abbiamo fatto con gli 80 euro, con i quali abbiamo ridotto le tasse ad 11 milioni di italiani, cercheremo di farlo per altre fasce. Ma va ridotta ulteriormente la spesa pubblica visto che si spendono 800 miliardi e sono troppi”.
La spending review, con i 16 miliardi di tagli pianificati per il 2015, si qualifica come prima fonte di risorse a detta di Renzi, che punta alla riconferma degli 80 euro e ad estendere la platea dei beneficiari: “Se i sindacati vogliono un autunno caldo facciano loro…già l’estate non è stata granché” è la battuta piuttosto infelice con cui il capo del governo liquida le ansie delle organizzazioni sindacali.
Dalla prossima settimana si metteranno a punto le riforme che approderanno nel consiglio dei ministri del 29 agosto, il quale dovrà fornire materiale sufficiente a dimostrare in ambito europeo che l’Italia sta facendo le riforme ed è in grado di rimanere a galla. In caso di esito positivo si potrebbe chiedere una maggiore flessibilità, necessaria non solo all’Italia ma a tutta la Ue in deficit di crescita.
Davide Lazzini
22 agosto 2014