Raggiunta la tregua tra Hamas e Israele

L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas è arrivato domenica, ponendo fine a settimane di violenti scontri a Gaza. La tregua, mediata anche da potenze internazionali, ha come obiettivo principale l’interruzione delle ostilità, ha consentito il rilascio di numerosi ostaggi e l’avvio di un processo di stabilizzazione nella regione. La decisione è stata accolta con favore dalla comunità internazionale, sebbene permangano dubbi sulla durata e sull’efficacia della tregua. L’intesa, che arriva dopo settimane di minuziosi negoziati nella capitale del Qatar, Doha, prevede il rilascio di decine di ostaggi detenuti da Hamas in diverse fasi, la liberazione di centinaia di detenuti palestinesi in Israele e permetterebbe a centinaia di migliaia di sfollati a Gaza di tornare in ciò che resta delle loro case. Il raggiungimento dell’accordo è stato confermato da funzionari del Qatar e di Hamas, che secondo fonti di Tel Aviv, ha posto la sua firma anche per iscritto al patto.
Rimangono molte domande a lungo termine sulla Gaza del dopoguerra, tra cui chi governerà il territorio o supervisionerà l’arduo compito della ricostruzione. L’accordo dovrebbe garantire una sospensione iniziale di sei settimane dei combattimenti, che sarà accompagnata dall’apertura di negoziati per porre fine alla guerra. In sei settimane, 33 dei quasi 100 ostaggi saranno riuniti ai loro cari dopo mesi di prigionia senza alcun contatto con il mondo esterno, anche se non è chiaro se siano tutti vivi. Non è ancora chiaro esattamente quando e quanti palestinesi sfollati saranno in grado di tornare a ciò che resta delle loro case e se l’accordo porterà alla fine completa della guerra e al ritiro completo delle truppe israeliane da Gaza, richieste chiave di Hamas per il rilascio dei prigionieri rimasti.
Sul raggiungimento della tregua, Donald Trump ha rivendicato pubblicamente il merito nell’aver facilitato il raggiungimento di questo accordo. Secondo fonti a lui vicine, sarebbe stato il suo coinvolgimento diretto nelle trattative a fare la differenza. “Questo epico accordo di cessate il fuoco avrebbe potuto realizzarsi solo in seguito alla nostra storica vittoria di novembre, poiché ha segnalato al mondo intero che la mia amministrazione avrebbe cercato la pace e negoziato accordi per garantire la sicurezza di tutti gli americani e dei nostri alleati” ha dichiarato Trump.
“L’accordo a Gaza è stato uno dei più difficili della mia carriera”: parola di Joe Biden alla Casa Bianca con al fianco la sua vice Kamala Harris e il segretario di stato Antony Blinken. Per il presidente Usa “la tregua a Gaza continuerà oltre le sei settimane della prima fase se necessario mentre i negoziati continueranno per la fase successiva”, per poi aggiungere che “i palestinesi potranno tornare nei quartieri di tutte le aree di Gaza”.
La situazione a Gaza, che da ottobre 2024 è teatro di uno dei conflitti più sanguinosi degli ultimi anni, ha già provocato oltre 40.000 vittime accertate, tra cui un numero significativo di bambini e anziani. Gli ospedali sono al collasso e le infrastrutture sono state pesantemente danneggiate dalle bombe israeliane. Nonostante la tregua, la popolazione locale è ancora sotto shock, e la ricostruzione sarà un compito arduo che richiederà tempo e risorse. Le condizioni di vita, già precarie, sono peggiorate ulteriormente a causa dei bombardamenti e del blocco economico. Ora, la comunità internazionale si prepara a monitorare attentamente l’attuazione dell’accordo e a offrire supporto per la ricostruzione di Gaza.