Sta iniziando il grande Esodo dal Libano
Diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Arabia Saudita, Svezia, Italia e Turchia, hanno chiesto ai loro cittadini di lasciare il Libano a causa dell’escalation militare imminente. Il ministero degli Esteri turco ha esortato a partire mentre i voli commerciali sono ancora operativi. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha fatto un appello ai circa tremila italiani in Libano, invitandoli a evitare il sud del paese e a rientrare in Italia al più presto.
Tuttavia, la situazione è complicata dalla sospensione dei voli da parte di compagnie come Lufthansa e Air France. L’Italia sta valutando soluzioni alternative per l’evacuazione in caso di conflitto. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha avvertito i ministri degli Esteri del G7 che un attacco iraniano a Israele potrebbe avvenire entro 24-48 ore, con possibili attacchi coordinati da Hezbollah in Libano e gli Houthi in Yemen.
Alcuni media israeliani suggeriscono che Israele potrebbe attaccare preventivamente Teheran. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant hanno discusso le difese militari. Una riunione di sicurezza israeliana si è tenuta con il primo ministro Benjamin Netanyahu, e oggi è attesa la visita del generale americano Michael Erik Kurilla a Tel Aviv.
La situazione diplomatica e militare a Gaza e nella regione circostante è estremamente complessa e tesa. Mentre i tentativi di mediazione per un cessate il fuoco a Gaza sembrano ancora reggere, gli sforzi per prevenire una guerra regionale più ampia non stanno avendo successo. Le azioni dell’Occidente, compresa l’Italia, che ha inviato il ministro degli Esteri Tajani per chiedere all’Iran di interrompere le azioni militari, non hanno ottenuto risultati. Un diplomatico iraniano ha spiegato che è inutile tentare di convincere Teheran a non intensificare la situazione, considerando i recenti attacchi israeliani, dichiarando che la risposta iraniana sarà rapida e pesante. Sebbene non sia certo quando avverrà la rappresaglia iraniana contro Israele, i Pasdaran hanno dichiarato che sarà severa e nei tempi e modi appropriati.
Israele ha continuato con gli attacchi, colpendo una ex scuola a Gaza, secondo Idf utilizzata come centro di comando da Hamas, causando 15 morti, e attaccando una vettura a Tulkarem, uccidendo cinque persone tra cui un comandante di Hamas. Nel frattempo, l’Egitto sta cercando di riprendere i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza, incontrando i capi del Mossad e dello Shin Bet, insieme al coordinatore delle attività governative nei Territori palestinesi. Tuttavia, il successo di questi sforzi è incerto, poiché il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avanzato nuove richieste respinte da Hamas, rendendo difficile un accordo. Netanyahu è in disaccordo con altri leader israeliani come il ministro della Difesa Yoav Gallant, il capo di stato maggiore Herzi Halevi e il capo dello Shin Bet Ronan Bar, e potrebbe sostituirli per la loro mancanza di allineamento.
Anche i mediatori internazionali sono incerti sul futuro dei negoziati. Il Qatar ha sottolineato che l’uccisione di Haniyeh, leader politico di Hamas, ha complicato i negoziati, poiché Doha aveva un buon rapporto con lui. Gli Stati Uniti continuano a fare pressione su Israele per un accordo di cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, ma l’assassinio di Haniyeh complica le cose. Gli USA e l’Egitto stanno spingendo maggiormente per l’intesa, ma gli Stati Uniti non sono attualmente presenti al Cairo e non hanno piani concreti per rilanciare i negoziati. Tuttavia, l’Egitto punta a obiettivi più raggiungibili come la riapertura del valico di Rafah. Israele spera che, una volta che la rabbia di Hamas per l’uccisione di Haniyeh si sarà placata, i negoziati possano riprendere.
L’Iran, nel frattempo, è alle prese con la reazione interna all’uccisione di Haniyeh su territorio iraniano. L’intelligence del Corpo delle Guardie della Rivoluzione sta cercando e arrestando i responsabili delle falle di sicurezza che hanno permesso l’attacco israeliano. Questa operazione è una delle più approfondite nella storia iraniana e include l’arresto di più di 24 persone, tra cui alti ufficiali dell’intelligence e personale militare. L’Iran ha negato la tesi del New York Times secondo cui Haniyeh sarebbe stato ucciso da una bomba nascosta nella sua residenza, sostenendo invece che sia stato un proiettile trasportato da un drone o altro vettore.
La reazione dell’Iran è anche una risposta alla crescente pressione israeliana sulle falle di sicurezza iraniane. Funzionari del Corpo delle Guardie della Rivoluzione hanno affermato che il Mossad ha ingaggiato agenti di sicurezza iraniani per piazzare esplosivi nell’edificio dove alloggiava Haniyeh. Il piano originale era di assassinarlo a maggio, durante i funerali dell’ex presidente iraniano Ebrahim Raisi, ma fu posticipato a causa dell’elevata possibilità di fallimento. Tuttavia, gli esplosivi furono piazzati e attivati successivamente.
Di fronte a questa umiliazione pubblica e all’evidente fragilità del suo sistema di sicurezza, l’Iran è costretto a dimostrare forza, portando avanti una grande epurazione interna. Questa situazione ha spinto gli Stati Uniti a rafforzare la loro presenza militare in Medio Oriente, dispiegando ulteriori navi da guerra e jet da combattimento nella regione. Il segretario alla Difesa Lloyd ha ordinato la sostituzione della portaerei Theodore-Roosevelt con la USS Abraham-Lincoln e l’invio di ulteriori incrociatori e cacciatorpediniere dotati di missili balistici di difesa, oltre a un ulteriore squadrone di aerei da combattimento.
La regione è in uno stato di alta tensione e incertezza, con gli sforzi diplomatici per il cessate il fuoco a Gaza ancora in bilico e la possibilità di una guerra regionale sempre più concreta. Le azioni militari di Israele, la risposta imminente dell’Iran, e la complessa rete di mediazioni internazionali rendono la situazione estremamente volatile.