
ATENE- Il rischio default per la Grecia sembra sempre più concreto. È saltato infatti l’ennesimo tentativo di accordo con l’UE. Ad Atene si respira la stessa aria che si respirava a Cipro nel 2013.
Solo negli ultimi giorni sono stati ritirati dai conti correnti ben tre miliardi di euro. Per questa ragione, lunedì gli istituti di credito rischiano di non aprire.
Nonostante tutto però il premier greco Alexis Tsipras crede nella possibilità che il summit dei leader europei –fissato proprio per lunedì prossimo- possa essere l’occasione giusta per trovare punti di svolta.
Il vertice straordinario “è uno sviluppo positivo nel percorso verso l’accordo”, sototlinea il capo del governo in un comunicato riportato da Bloomberg. “Ci sarà una soluzione nel quadro delle regole Ue e della democrazia, che permetterà alla Grecia di tornare alla crescita”, aggiunge Tsipras. “Noi puntavamo a fare in modo che le negoziazioni finali avvenisse al più alto livello politico in Europa, e ora stiamo lavorando per il successo di questo summit”, prosegue il comunicato in cui si sostiene anche che “quelli che scommettono su scenari di crisi e terrore verrà dimostrato che sbagliano”.
Lunedì sarà un giorno chiave. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, -convocando il vertice ha chiarito che si discuterà “al più alto livello politico”.
Rimane però aperta la questione –spinosa- della liquidità delle banche. La Grecia deve arginare –per quanto possibile- la corsa allo sportello. Per questa ragione la Banca centrale europea terrà oggi una riunione di emergenza del proprio Consiglio. Nella riunione, programmata per mezzogiorno si discuterà la richiesta da parte della Banca di Grecia di aumentare la liquidità di emergenza (Ela) di oltre 3 miliardi.
Intanto, è stato siglato un accordo importante tra la Grecia la Russia sul fronte energia. La Russia farà passare il gasdotto Turkish Stream (fornendo un prestito del 100 % del suo importo), sul territorio greco e Gazprom non controllerà la tratta.
Luigi Carnevale
19 giugno 2015