Standard & Poor’s promuove il Titano

Migliorati i rating di credito della Repubblica di San Marino, mentre si avvicina l’entrata in vigore dell’accordo di associazione con la Ue.
Il percorso virtuoso che la Repubblica di San Marino ha intrapreso negli ultimi anni per stabilizzare le finanze pubbliche, risolvere le crisi del settore bancario e, soprattutto, avvicinarsi alla Ue sta iniziando a dare frutti non solo sul piano della distensione nelle relazioni internazionali e sul terreno fiscale, ma anche in campo finanziario. A inizio agosto l’agenzia di rating Standard &Poor’s ha infatti “promosso” i conti del Titano, alzando i rating di credito sovrano a lungo e breve termine in valuta estera e locale della Repubblica di San Marino a ’BBB+/A-2’ da ’BBB-/A-3’, con outlook stabile. Un giudizio importante che, a prescindere dalla dimensione quantitativa del debito, offre un’autorevole spinta ai processi avviati dal Governo locale.
L’upgrade riflette il miglioramento dei dati sul debito esterno e netto, con S&P che ora prevede che il rapporto debito pubblico/Pil di San Marino raggiungerà circa il 32% nel 2027 e 2028, significativamente sotto la precedente stima di circa il 60%.
Secondo i dati ufficiali recentemente pubblicati, San Marino ha registrato un surplus delle partite correnti pari al 22,4% del Pil nel 2023, in aumento rispetto al 13,6% del 2022. Il Paese mantiene inoltre una forte posizione creditoria netta internazionale. Queste valutazioni hanno fornito la base dati per il giudizio positivo di S&P sulla sua posizione esterna.
L’agenzia di rating cita l’economia dinamica di San Marino, le istituzioni stabili, la forte performance fiscale e il miglioramento del settore bancario come punti di forza. Il Pil pro capite del paese è stimato a circa 59.700 dollari, pari a circa 52mila euro. S&P prevede che la crescita reale del Pil sarà in media dell’1,1% nel periodo 2025-2028, con una disoccupazione che dovrebbe rimanere stabilmente sotto il 4%.
Più in dettaglio, secondo l’Agenzia, l’economia ha mostrato resilienza nonostante gli effetti avversi della guerra in Ucraina e l’inasprimento della politica monetaria. Il settore bancario, che in passato aveva mostrato forti vulnerabilità, ha fatto progressi nella riduzione delle esposizioni non performanti (NPE), con il rapporto NPE lordo sceso al 17,7% a marzo 2025 dal 56,2% alla fine del 2022, anche grazie alla creazione della società di gestione degli attivi (SGA).
I deficit di bilancio del governo generale di San Marino rimarranno contenuti e in media inferiori all’1% del Pil nel periodo 2025-2028, sostenuti comunque da una crescita almeno altrettanto significativa del Pil nominale.
Il fattore che può realmente fare la differenza, tuttavia, è l’accordo di associazione di San Marino con l’Ue, che dovrebbe entrare in vigore all’inizio del 2026 e che dovrebbe fornire un potenziale rialzo alle stime di crescita, consentendo alle aziende sammarinesi un migliore accesso ai mercati europei.