L’accordo tra Eni, Cipro e l’Egitto per portare più gas in Europa

Lunedì 17 febbraio 2025, Eni ha firmato un accordo cruciale con il ministro del Petrolio egiziano Karim Badawi e il ministro dell’Energia cipriota Georgios Papanastasiou, per rafforzare l’approvvigionamento di gas in Europa. L’intesa riguarda il giacimento offshore “Cronos”, scoperto nel 2022 nel Mediterraneo orientale, a circa 160 km dalle coste meridionali di Cipro. L’accordo avviene in un momento strategico, con l’Europa impegnata a ridurre la propria dipendenza dal gas russo a causa della guerra in Ucraina. Eni, che è la maggiore azienda energetica italiana e tra le principali in Europa, sta lavorando per assicurare forniture alternative di gas naturale liquefatto, proveniente da risorse energetiche condivise con l’Egitto e Cipro.
Il giacimento “Cronos”, situato nel Blocco 6 del mare cipriota, si trova a 2.287 metri di profondità e si stima possa produrre fino a 85 miliardi di metri cubi di gas, una quantità che supererebbe i consumi annuali italiani di gas, che nel 2024 sono stati circa 60 miliardi di metri cubi. Questa scoperta si inserisce in un contesto geopolitico complicato: sebbene Cipro sia membro dell’Unione Europea, la parte settentrionale dell’isola è sotto il controllo di una regione autoproclamata, Cipro Nord, non riconosciuta a livello internazionale.
La piattaforma ZOHR
Il gas estratto dal giacimento verrà trattato sulla piattaforma petrolifera “Zohr” in Egitto, liquefatto nell’impianto di Damietta e quindi trasportato via nave verso l’Europa. Questo processo si inserisce nella più ampia strategia europea di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico. Negli ultimi due anni, l’Europa ha ridotto drasticamente le importazioni di gas russo, passando dal 40% del fabbisogno nel 2021 a solo l’8% nel 2023. Le alternative principali sono state la Norvegia, che ha sostituito la Russia come primo fornitore, e gli Stati Uniti, da cui è aumentata l’importazione di gas liquefatto, seppur a un prezzo superiore.
Eni, Cipro e Egitto
L’accordo tra Eni, Cipro e l’Egitto non è casuale, ma frutto di un lungo percorso di collaborazione. Eni è presente in Egitto dal 1954, dove è il principale produttore di gas, e a Cipro dal 2013. Negli ultimi anni il governo guidato da Giorgia Meloni ha insistito sulla necessità di cooperare con il governo autoritario egiziano di Abdel Fattah al Sisi proprio sull’energia (già il governo Draghi aveva concordato un aumento delle importazioni di gas naturale dall’Egitto) e sul commercio di prodotti per l’agricoltura.
In parallelo a questo accordo, dal 17 al 19 febbraio 2025, il Cairo ospita EGYPES 2025, il principale evento energetico della regione, sotto l’egida del presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi. Il tema dell’edizione di quest’anno, “Building a secure and sustainable energy future”, sottolinea l’importanza di trasformare il settore energetico in modo responsabile, con un focus sulla sostenibilità. EGYPES riunirà leader globali dell’energia, responsabili politici e innovatori del settore per discutere le trasformazioni necessarie a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e a promuovere la sicurezza energetica. L’evento, che si terrà presso il Cairo International Exhibition Center, prevede la partecipazione di oltre 47.000 persone e 2.500 delegati, coprendo tutte le catene del valore energetico, dalle tecnologie emergenti alla gestione dei progetti.