Profit Shifting: l’elusione fiscale delle grandi multinazionali

La pratica del profit shifting, o trasferimento di profitti, è un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto una grande rilevanza nell’ambito della fiscalità internazionale. Questa strategia consiste nell’allocazione artificiosa dei profitti delle grandi multinazionali in paesi a bassa tassazione, allo scopo di minimizzare l’imposta sul reddito pagata in paesi a tassazione più elevata. In questo modo, le aziende riescono ad aumentare i propri profitti netti, a danno delle casse fiscali degli Stati.
Le grandi multinazionali utilizzano diverse tecniche per attuare il profit shifting, tra cui l’attribuzione di ricavi a filiali estere che non svolgono attività produttive effettive, la gestione dei diritti di proprietà intellettuale e la creazione di società fittizie in paesi a bassa tassazione. Queste strategie sono possibili grazie alla mancanza di coordinamento fiscale a livello internazionale e alla complessità del sistema tributario globale, che consente alle aziende di sfruttare le differenze tra le legislazioni fiscali dei vari paesi.
Il fenomeno del profit shifting ha effetti negativi su molteplici livelli: oltre a ridurre le entrate fiscali degli Stati, crea una concorrenza sleale tra le imprese, penalizzando quelle che operano in paesi con tassazioni più elevate. Inoltre, il profit shifting contribuisce all’aumento delle disuguaglianze economiche e sociali a livello globale, in quanto le grandi multinazionali sono in grado di sottrarre risorse ai paesi in via di sviluppo, limitando così le possibilità di crescita e sviluppo di queste nazioni.
Per contrastare il fenomeno del profit shifting, sono state introdotte diverse misure a livello internazionale, tra cui l’Accordo di Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) promosso dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Questo accordo prevede una maggiore collaborazione tra gli Stati e l’adozione di misure per aumentare la trasparenza fiscale delle grandi multinazionali. Inoltre, alcuni paesi hanno adottato misure unilaterali per contrastare il fenomeno del profit shifting, come l’introduzione di una tassa sulle transazioni digitali.
Il fenomeno del profit shifting rappresenta una delle principali sfide della fiscalità internazionale. Per contrastare questa pratica, è necessario un maggiore coordinamento tra gli Stati e l’adozione di misure efficaci per aumentare la trasparenza fiscale delle grandi multinazionali. Solo in questo modo sarà possibile garantire una maggiore equità fiscale e una giusta distribuzione delle risorse a livello globale.