Come utilizzare la dote per ridurre le imposte

Il fondo da otto miliardi per la riduzione della pressione fiscale é stato inserito in legge di bilancio come posta complessiva, lasciando al Parlamento il compito di determinarne l’utilizzo, anche in coerenza con l’esercizio della delega per il riordino complessivo dell’imposizione tributaria, già predisposta dal Governo.
Appare dunque non solo utile, ma anche urgente dibattere in concreto sulle scelte da compiere e sulle priorità da assegnare in termini di riduzione delle imposte, partendo dal presupposto che la dote é cospicua, ma comunque limitata e che va dosata in un contesto caratterizzato da forti sperequazioni.
A giudizio di Assoholding gli otto miliardi dovrebbero servire, naturalmente con proporzioni diverse, sia per alleggerire il carico fiscale Irpef dei ceti medi, agendo soprattutto sul terzo scaglione da 28mila a 55mila euro, sia per ridurre l’Irap delle Imprese.
Sul primo fronte continuiamo a raccomandare l’adozione prima o poi di una aliquota Irpef progressiva continua. Gli scaglioni sono stati infatti sempre percepiti in modo negativo, anche a livello psicologico, mentre le tecnologie attuali permettono di gestire l’aliquota continua con la massima facilità.
Sul fronte dell’Irap, se da una parte le imprese, insieme a noi di Assoholding ne richiedono l’abrogazione tout court, va in ogni caso preso atto che la somma stanziata è piuttosto lontana dal poterlo consentire. A tal fine è stata richiesta la deducibilità Successioni, fisco “ostile” alle holding Associazione schierata contro le conclusioni dell’interpello 552/2021 Assoholding Periodico d’informazione dell’Associazione delle holding italiane – Anno XI – N. 4 Novembre 2021 1 degli interessi passivi in aggiunta alla deducibilità totale del costo del lavoro, che oramai si da per acquisita.
Va tuttavia tenuto conto che l’orientamento potrebbe essere quello di iniziare con la riduzione delle aliquote. A questo punto una riflessione andrebbe fatta con riferimento al fatto che fin dall’origine una motivazione all’introduzione dell’Irap aveva riguardato il finanziamento del servizio sanitario nazionale, atteso che le imprese producono inquinamento dannoso alla salute dei propri dipendenti, fattore produttivo su cui notoriamente si paga l’Irap.
Una prima riduzione dell’Irap potrebbe andare pertanto nella direzione sia di ridurre l’aliquota, sia di rendere deducibili gli interessi passivi riguardanti l’indebitamento volto a generare la riduzione di emissioni e l’utilizzo di energie rinnovabili, nonché quello destinato a spese di ricerca e sviluppo per l’industria 4.0 con lo scopo di tutelare la salute dei cittadini per rincorrere il più elevato livello di benessere sociale.