Art Forum Würth di Capena: Günter Grass, tra scrittura e segno

di Angela Grazia Arcuri
Roma, giugno 2011 – La Collezione Wurth prosegue le sue mostre a cadenza annuale nell’intento di divulgare le espressioni piu’ significative della produzione artistica e letteraria tedesche nel quadro e a confronto con gli altri poli artistici europei e internazionali. Nell’ edizione 2011-2012 tira fuori dal suo prezioso cilindro le opere figurative di Gunter Grass, che tutti conosciamo per quei pregi letterari che gli fecero assegnare il Nobel 1999, ma non anche come artista visivo.
Solo i cultori grassiani conoscono questa sua seconda anima, quella sua seconda pelle che fa dire a Grass : “ Mi piace trasmettere le mie idee in disegni, in schizzi, prima di dedicarmi al processo della scrittura”. In Grass le due forme disegno-scrittura procedono in simbiosi, tanto da voler registrare un altro suo aforisma: “ Un disegnatore-scrittore e’ una persona che non cambia inchiostro”. Va aggiunto che ogni forma che parte dall’illuminazione creativa necessita di una lettura o interpretazione e non solo la forma scritta. Il disegno stesso e’ scrittura e quella scrittura va letta come un libro.
La passione per le arti figurative non e’ stata un optional per Gunter Grass , ma il fulcro che ha animato il percorso di una esistenza peraltro assai articolata. Da giovane frequento’ i corsi di due importanti Accademie d’Arte in Germania che gli permisero un imprimatur artistico professionale, tanto da definire se stesso con simpatica ironia “ uno scrittore autodidatta”.
La mostra di Capena conta oltre 100 lavori di Gunter Grass datati tra il 1952 ed i primi anni del 2000. Tre sono i cicli in cui Grass ama dividere le sue opere: iI ciclo di disegni ad inchiostro “Mostrare la lingua” (1987), scaturito dal suo soggiorno a Calcutta, il ciclo di acquerelli “Reperti per non lettori” (1997) e “Il mio secolo” (1997-1999). Seguono disegni realizzati con diverse tecniche e notevoli sculture in bronzo, terracotta e ghisa.
Dalla “mitologia tragica del contemporaneo”, come il Prof. Cesare Giacobazzi , autore di numerosi saggi su Gunter Grass, definisce i suoi carboncini del periodo di Calcutta, gli acquerelli delle semplici cose quotidiane ritrovate fanno riscoprire a Grass una nuova forma lirica, insegnando ad affinare lo sguardo sugli oggetti anche ormai inutilizzabili, ma che possiedono ancora una vita propria e funzionale. Nel ciclo “Il mio secolo” il numero troneggia su ogni acquerello: è una data significativa vuoi per avvenimenti storici o sociali o personali , come quel 1959 in cui fu pubblicato il suo romanzo “Il tamburo di latta” o il fatidico 1989 della caduta del Muro di Berlino, disegni in funzione per lo più illustrativa e con spunti coloristici e formali assai appaganti. La singolarità delle sue sculture permette inoltre di guardare dentro il suo mondo immaginario , popolato da animali che sembrano dirigere e prevalere sulla volontà umana, vedi il rombo, la ratta, la lumaca, chiare allegorie delle inquietudini politiche e sociali serpeggianti nella Germania degli anni Sessanta e Settanta.
Va detto che questo museo sorge in seno al Centro Logistico Wurth di Capena, alle porte di Roma, in un’area verde di 18.000 mq., offrendo agli occhi del visitatore una connotazione “en plein air” che aggiunge al piacere della cultura una benefica sensazione liberatoria dai soffocamenti metropolitani. La Wurth, produttrice di elementi di fissaggio industriale, ha creato in ogni sua sede europea un museo di arte contemporanea con l’intento di obbedire ad una sua particolare filosofia aziendale, secondo la quale il contatto quotidiano con l’arte favorisce il rendimento sul lavoro liberando le potenzialità creative dei propri dipendenti.
Art Forum Wurth
Mostra Gunter Grass: dal 13.6.2011 al 7.1.2012
Tel. 06.90103800 – mail: art.forum@wuerth.it