Obelischi ovunque

Stamattina mi sveglio con un pensiero: devo preparare un tour in spagnolo. Ovviamente ho già concordato la cifra con i turisti. Mi hanno chiesto una cosa insolita, vedere Roma, ma solo le piazze più importanti. Chiedo quanto tempo resteranno in città perché sembra uno spreco non poter godere a fondo della movida che offre la capitale e loro di tutto punto rispondono che avrebbero avuto solo quella giornata. Devo tirare fuori tutte le mie doti da tassista e fare un quadro della situazione ben chiaro e ben fornito di spunti per un giro turistico che non lasci scontento nessuno. Poi quando si tratta di parlare in lingua spagnola.. beh la questione mi eccita parecchio!
E’ molto elettrizzante spiegare la tua città a persone che la guardano con gli occhi della prima volta. La sfida stavolta sarebbe stata doppia. Una bottiglietta d’acqua nel vano contenitore e via..si parte per la (ri)scoperta della città. La prima tappa è piazza Navona dove resto pressoché cinque minuti buoni a spiegare che il fondo della piazza è concavo e all’epoca degli antichi romani veniva allagata per offrire
refrigerio. Seconda tappa, il monumento più antico di Roma: il Pantheon. Ai turisti spagnoli non piacciono i luoghi stretti e angusti e quella piazza sormontata dall’imponente costruzione potrebbe sembrarlo.
Proseguiamo verso il Circo Massimo e Trinità dei Monti ma prima di arrivare in quest’ultima tappa uno dei tre ospiti pone una domanda curiosa: “perché tutti questi obelischi”? La risposta a questa domanda è stata un po’ un azzardo, un po’ un colpo di fondoschiena perché fortunatamente sono una grande appassionata della cultura egizia. A Roma esistono ben 9 obelischi e sono posti al centro dei punti più
importanti della città, il più alto e importante è quello di piazza del Popolo. Secondo la cultura dell’antico Egitto il tronco dell’obelisco connetteva il dio Ra alla terra, era la raffigurazione di un raggio solare del dio egizio che si proiettava verso la terra.
Questa connessione simbolica rappresentava il rito propiziatorio che aveva la funzione di garantire la fertilità della terra e bontà dei raccolti. In epoca faraonica, gli obelischi erano ritenuti simboli sacri e venivano collocati davanti alle entrate dei templi e arricchiti da incisioni commemorative. Per i romani, le gigantesche stele di basalto acquistarono un significato simbolico come bottino di guerra e testimonianza della forza imperiale.
Sbalorditi da tutta questa interconnessione tra civiltà antiche, gli spagnoli ripresero posto, pronti per la prossima tappa.