A Roma Forza Nuova insegna a picchiare gli stranieri

«La verità è che siamo troppo buoni. Noi, per indole, non reagiamo quasi mai, e non scappiamo nemmeno. Per questo i bengalesi sono sempre fra le vittime delle aggressioni, specialmente quelle razziste. Ma adesso è ora di finirla, cosa dobbiamo fare? Andare a picchiare chi ci minaccia e ci insulta?» Queste sono le parole di Siddique Nure Allam, per tutti Bachcu, numero uno della comunità bengalese capitolina, con cui si è espresso dopo il pestaggio subìto da Kartik Chombro, picchiato da quattro ragazzi qualche giorno fa, ai quali aveva chiesto informazioni riguardo alla casa popolare che gli è stata assegnata. La risposta che gli è arrivata, prima delle botte, è stata «Qui non c’è posto per te. Lascia stare le case popolari» (Chombro ha la cittadinanza italiana).
Continua poi Bachcu nel tentativo di spiegare questa ondata di violenza che sta investendo la comunità bengalese romana «Paghiamo perché una certa politica, e non solo di estrema destra, dipinge l’immigrato come un poco di buono, un delinquente che vive sulle spalle degli italiani, ma non è così. Di conseguenza i ragazzi romani, specialmente quelli giovanissimi, si sentono protetti e direi quasi autorizzati a picchiarci». Inoltre, secondo Bachcu, i leader di movimenti di estrema destra come Forza Nuova e CasaPound mandano avanti i minorenni perché meno perseguibili dalla legge. La diffusione dell’odio razziale, dati alla mano, neanche stupisce: solo dal 2011 al 2014 nella capitale ci sono stati 59 bengalesi aggrediti solo nei pressi della sede di Forza Nuova, in via Amulio, pestati con “particolare violenza e spesso anche con bastoni”, come raccontato dalle vittime, che ora hanno paura di scendere per strada.
La procura di Roma si sta occupando di questo fenomeno definibile come neofascismo. L’informativa consegnata dai carabinieri del Ros ha portato al rinvio a giudizio a gennaio per “incitamento all’odio razziale” di diversi esponenti del movimento di Forza Nuova. La cosa che più preoccupa, però, a mio avviso, è l’indottrinamento che viene impartito ai minorenni, come spiega il fascicolo di 352 pagine di informativa dei carabinieri. «A me la cosa che interessa di più so’ i ragazzini, i ragazzini» Queste sono le parole di uno dei leader del movimento. I genitori dei ragazzi sono molto preoccupati, alcuni hanno già qualche denuncia per volantinaggio e, peggio ancora, violenza. Un padre ha raccontato che ha deciso di mandare il proprio figlio diciassettenne dallo psicologo per cercare di curare la sua rabbia e il suo odio, che attraverso l’indottrinamento politico che avviene all’interno di FN viene sfogato sui cittadini stranieri. Il ragazzo ha infatti partecipato a quelli che vengono definiti “bangla tour”, ovvero spedizioni punitive in cui si picchiano i cittadini bengalesi. In un’altra intercettazione un genitore chiama i leader del movimento ai quali si appella disperatamente poiché suo figlio non prende più in considerazione alcun punto di vista al di fuori di quello dei capi del movimento, nemmeno dei genitori «Noi non esistiamo più, Esistono solo il partito e i capoccioni del partito, noi genitori non contiamo un c… Sarà il caso di non utilizzare più i minori per queste cose? È la seconda denuncia nel giro di dieci giorni. …mio figlio, se io gli dico di non andare a fare le affissioni, da una parte gli entra dall’altra parte gli esce (…) perché secondo loro esistete solo voi».
Nell’informativa si legge chiaramente «Proprio l’indottrinamento nei confronti dei minori, a cui i capi puntano in maniera particolare, è risultato profondo. Si insegna l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e religiosi, nonché il ricorso alla violenza come mezzo di risoluzione delle controversie» e ancora «Tale capacità di trasportare i minori in un contesto caratterizzato da dettami rigidi e intriso di odio e razzismo evidenzia la portata reale della pericolosità di un gruppo che riesce così a radicarsi negli aderenti sia da un punto di vista ideologico che comportamentale».
Nelle periferie romane, inoltre, si stanno diffondendo movimenti di estrema destra come “Roma ai romani”, che si occupano di fare “ronde notturne” per la sicurezza dei cittadini, propaganda di destra e anche a loro sta molto a cuore il tema delle case popolare agli italiani come si evince già dal nome (Roma ai romani è stato anche definito come l’ala popolare di Forza Nuova). Anche in questo caso, purtroppo, sono moltissimi i minorenni che vengono coinvolti ed indottrinati.
La capitale è dunque attraversata da un problema grave. Ondate neofasciste la stanno investendo e ciò che risulta più drammatico è il fatto che ad essere coinvolti siano in gran parte dei minorenni, prossimo futuro dell’Italia, che rimangono invece saldamente ancorati ad un passato violento, discriminatorio, ma soprattutto anacronistico. Non gli si viene insegnato come sfruttare le numerose possibilità della multiculturalità, gli vengono impartite rigide regole alle quali adattare la propria vita, tra le quali rientra, rivestendo un ruolo di primo piano, la violenza, senza sé e senza ma, in gruppo e contro esseri umani (dato che spesso ci si dimentica che di esseri umani si sta parlando) indifesi e in cerca di aiuto. Torna ancora una volta utile lo slogan ispirato alle dichiarazioni di Matteotti «Il fascismo non è un’opinione come le altre, è un crimine».