Allarme sicurezza Skype: le nostre conversazioni sono intercettabili
È senza dubbi uno dei programmi presenti in Rete più utilizzati da tutto il mondo, Skype, il software proprietario freeware di messaggistica istantanea e VoIP. Skype, non a caso, conta più di 700 milioni di utenti nel mondo ad appartiene ad eBay. Grazie a questo programma è possibile chiamare dal proprio computer qualsiasi altro utente Skype nel mondo collegato ad internet, oltre che telefoni fissi e cellulari a costi bassissimi.
È ormai noto che il programma di messaggistica istantanea abbia raggiunto quote elevatissime di iscritti e utenti che lo utilizzano. Fin qui tutto a posto. Ma oggi c’è una cosa che preoccupa tutti gli utenti affezionati al servizio: la privacy. Non è oggi la prima volta che la riservatezza di Skype viene messa a repentaglio: vi è in dubbio la discrezionalità delle conversazioni e il sospetto è che le comunicazioni vengano intercettate. Ecco infatti che Skype, acquistato da Microsoft nel 2011, è stato denunciato attraverso una lettera aperta da parte di un gruppo internazionale di difensori dei diritti umani.
Un ricercatore di informatica dell’Università del New Mexico avrebbe al momento rilevato il metodo per monitorare la messaggistica del noto programma di messaggistica istantanea e di VoIP. Si chiama Jeffrey Knockel il ricercatore che ha elencato una serie di vocaboli, i quali farebbero scattare i controlli da parte del governo cinese. Dunque, il software è in grado di identificare alcune parole chiave-minaccia come: Amnesty International, Tienanmen, Medici senza Frontiere o BBC News. Una volta individuati questi termini, il meccanismo copia nei propri server il messaggio, con tanto di nome del mittente e la data e l’ora della conversazione. A quanto pare, però, il software di controllo funziona comunque solo in Cina, dove è distribuita una versione di Skype diversa rispetto al resto del mondo, chiamata “Tom-Skype”. Il software è realizzato da Microsoft in collaborazione con TOM Online, operatore mobile di Hong Kong che ha avuto il permesso di Redmond di modificare a suo piacimento il prodotto.
Sebbene il sistema di controllo cinese non sia attivo per i clienti Skype nel resto del mondo, questo non è motivo di rassicurazione per la privacy degli utenti che non vivono in Cina. Molti Garanti della privacy europei allarmati, infatti, hanno richiesto al software di Microsoft delucidazioni su quanto siano sicure le chiamate VoiP e sulle difficoltà a chiudere un account, ma le risposte non sono state del tutto soddisfacenti. Resta aperto, così, il caso della sicurezza di Skype: quanto ci si può fidare realmente di questa piattaforma?
Sonia Carrera
19 marzo 2013