Yennayer, il Capodanno berbero: storia e radici

Il Capodanno berbero, noto come Yennayer, è una festività tradizionale che segna l’inizio dell’anno agricolo nella cultura berbera. Questa celebrazione, radicata nell’Africa settentrionale, affonda le sue origini nei tempi antichi, quando le popolazioni locali utilizzavano un calendario agricolo basato sul ciclo delle stagioni. Yennayer si celebra il 12 o 13 gennaio, in corrispondenza con il capodanno del calendario giuliano, ed è un momento di festa e riflessione per le comunità berbere di Algeria, Marocco, Tunisia e Libia.
La celebrazione del Capodanno Amazigh ha un forte significato simbolico che riflette le radici e la diversità del tessuto culturale marocchino. I berberi rappresentano la parte della popolazione autoctona del Marocco, non arabizzata, di minoranza ma di forte presenza culturale. In tutto il Marocco si festeggia con mostre, concerti e mercatini tipici di artigianato berbero. L’inserimento ufficiale nel calendario delle festività nazionali è stato fortemente perseguito da re Mohammed VI e ha l’obiettivo di preservare la diversità culturale e valorizzare il patrimonio nazionale Amazigh. Dal punto di vista pratico le ricadute sono numerose, innanzitutto a livello educativo, dove la sfida per la minoranza berbera consiste nel garantire l’integrazione a lungo termine di questa lingua nella pubblica amministrazione e affermarla anche come leva per l’insegnamento.
Le origini di Yennayer risalgono al periodo dell’antico Egitto e dell’impero romano, quando veniva adottato il calendario giuliano per organizzare il lavoro agricolo. Tuttavia, i Berberi hanno adattato questo calendario alle loro esigenze locali, dando vita a una tradizione unica. La data simbolica del capodanno è spesso associata alla mitica incoronazione del re berbero Shoshenq I, che fondò la XXII dinastia egizia intorno al 950 a.C., un evento che viene visto come un segno di orgoglio e identità culturale.
Le celebrazioni di Yennayer includono una vasta gamma di rituali e attività, molte delle quali legate alla fertilità della terra e alla prosperità. Le famiglie preparano piatti tradizionali come il couscous e altri cibi ricchi, spesso arricchiti con frutti secchi e carne, per simboleggiare l’abbondanza. Durante questa festività, i villaggi organizzano danze, canti e spettacoli tradizionali che celebrano l’eredità culturale berbera. I bambini ricevono regali e dolci, mentre gli anziani narrano storie e leggende per tramandare le tradizioni alle nuove generazioni.
Con la legge che è allo studio fin dal 2004 e che di recente ha trovato anche i suoi decreti attuativi, si prevede l’integrazione dei berberi di lingua Amazigh nella pubblica amministrazione, per questo sono stati firmati accordi per dare il via ai corsi di formazione. In tutti gli uffici amministrativi sono stati impiegati 464 agenti di lingua amazigh per comunicare con cittadini, oltre alla mobilitazione di 69 agenti di lingua amazigh in 10 call center. Oltre 3.000 cartelli traducono in amazigh le indicazioni di base della pubblica amministrazione. Nel corso dei prossimi mesi, inoltre, saranno assunti 1.684 agenti di lingua amazigh per l’accoglienza e l’orientamento in 19 dipartimenti ministeriali.
Yennayer non è solo una festa agricola, ma rappresenta un ponte tra passato e presente, una testimonianza della resilienza e della ricchezza culturale delle popolazioni berbere. Con le sue radici profonde e il suo significato contemporaneo, questa celebrazione continua a essere un momento di unità e orgoglio per milioni di persone in tutto il Nord Africa e oltre.