Lavoro, arriva il maxi piano di sgravi fiscali

Il Decreto Aiuti Ter consolida ulteriormente le misure a sostegno dei lavoratori. Il testo del provvedimento, varato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta il 23 settembre, oltre a un pacchetto di aiuti economici sottoforma di sgravi contributivi assegna continuità a misure strutturali che riguardano temi sensibili per il mercato del lavoro come licenziamenti, caro energia e smart working. Il provvedimento del Governo, in continuità con gli Aiuti-bis, rappresenta una delle risposte statali di maggior rilievo per contrastare gli effetti dello scenario economico in forte arretramento a causa dell’incremento dei costi delle materie prime, a cominciare dall’energia. Il Decreto Aiuti-ter (n.144 del 23/9/2022) propone, infatti, una serie di sostegni ai lavoratori attivati attraverso l’impiego di bonus, al contempo è stato posto l’accento sulle delocalizzazioni con misure volte a scoraggiare meccanismi di cessazione aziendale anche in presenza di contestuali piani di trasferimento all’estero.
STRETTA SULLE CHIUSURE AZIENDALI
Il testo del decreto torna in modo deciso sulle procedure da attivare in caso di licenziamenti in presenza di chiusure aziendali per imprese con una popolazione media di 250 unità. La disciplina anti-chiusure prevista dal Dl Aiuti-ter conferma, in presenza di dismissioni d’impresa, l’obbligo della procedura negoziata finalizzata a definire un accordo con i sindacati che elabori un piano operativo capace di ridurre gli impatti del ridimensionamento del personale. In aggiunta a questo impianto normativo il provvedimento ha innalzato da 30 a 120 i giorni per l’esame congiunto del piano occupazionale negoziato.
SMART WORKING IN PROROGA PER FRAGILI E DIPENDENTI CON FIGLI
In materia di lavoro agile, sul rotto della cuffia, gli Aiuti-ter hanno confermato, seppur limitatamente ad alcune precise categorie, il regime semplificato per l’attivazione dello smart working. Il piano lavoro agile sarà operativo per tutto il 2022 e prevede la possibilità per le aziende di ricorrere alla procedura di attivazione mediante protocolli semplificati e in assenza di accordi individuali. Le categorie ricomprese nella proroga dello smart working sono quelle dei disabili e immunodepressi, soggetti dichiarati a rischio da parte del medico competente e genitori di figli under 14.
SPINTA SUI BONUS, IN ARRIVO UN NUOVO RICONOSCIMENTO DA 150 EURO
La spinta più forte al potere di acquisto dei lavoratori è però arrivata dal bonus che ha introdotto un riconoscimento di 150 euro per i dipendenti che abbiano una retribuzione mensile fino a 1.538 euro. La misura, che prende piede dopo il riconoscimento di 200 euro in buoni fuel previsti dal Decreto Ucraina, viene attivata in via automatica dal datore di lavoro e riguarda una ampia platea di dipendenti, tra i quali rientrano anche stagionali, intermittenti, a tempo determinato e occasionali. In tema di bonus il provvedimento di maggiore rilievo rimane tuttavia l’innalzamento per l’anno 2022 del fringe benefit, soglia fiscale prevista per l’erogazione di gratuità in beni o servizi, nei quali rientrano buoni spesa e carburante, da 258,23 euro a 600 euro annui per dipendente. La novità in materia di fringe benefit, contenuta nel decreto, è la possibilità dei lavoratori di sfruttare questa tasca defiscalizzata per il rimborso delle utenze domestiche (si veda approfondimento sotto).
FRINGE BENEFIT PIÙ RICCO PER I LAVORATORI
Il Dl 144/2022 ha imposto una piccola rivoluzione nel mondo dei fringe benefit dei lavoratori dipendenti, previsti nell’art.51 comma 3/bis del TUIR.
Anche se si tratta di un provvedimento limitato al 2022 le misure contenute nel decreto hanno da una parte innalzato da 258,23 euro a 600 euro il valore di defiscalizzazione contenuto nel TUIR, contestualmente è stato esteso il perimetro di fruizione anche al rimborso delle utenze domestiche. Il beneficio per i dipendenti è legato al maggior valore di erogazioni gratuite che l’azienda può corrispondere in regime di non concorrenza ai redditi da lavoro dipendente e quindi azzerando il cuneo fiscale e contributivo.
Il cosiddetto tetto del fringe benefit dall’ingresso dell’euro è rimasto fermo a 258,23 euro, valore di conversione delle precedenti 500 mila lire.
Adesso, sul fronte legislativo, sindacale e degli operatori settore, l’auspicio è che si giunga ad un adeguamento strutturate del massimale a 600 euro.
L’altra importante novità figlia del Dl Aiutiter è la possibilità di sfruttare il massimale del fringe benefit per il rimborso delle utenze domestiche. Esclusivamente per il 2022 i lavoratori potranno infatti usare la gratuità discrezionale messa a disposizione dalle aziende per rimborsare utenze di luce e gas intestate al dipendente.
LA GELATA SUI CONSUMI, COSTI DEL GAS MAI COSÌ CARI
Il Decreto Aiuti-ter arriva in un contesto macroeconomico molto complesso dettato da un caro energia senza precedenti. Confindustria nel report di settembre presenta incrementi che non hanno precedenti nella storia con un aggravio a causa dell’inflazione in ascesa e la scelta della BCE di dare seguito ad una crescita all’1,25% nel mese di settembre. Il combinato disposto di questi effetti produrrà un importante incremento di costi per le famiglie che solo sul fronte delle bollette peserà in media il 59%.
È su questi indicatori che il Dl Aiuti-ter prova a dare un sostegno alle famiglie. È vero però che i contraccolpi del caro materie prime e crescita dell’inflazione stanno creando difficoltà anche alle imprese che registreranno , secondo i dati di Confindustria, un incremento medio del 14,6%.