La musica live degli Astenia al Factory

I vasti e imponenti padiglioni dell’ex mattatoio di Testaccio, con i loro essenziali scheletri in ferro e mattoni, un tempo luogo di stridenti urla di animali macellati e condannati a divenire pasto, si sono trasformati, ormai da quasi più di un decennio, in un punto di riferimento della realtà artistica della capitale e una location di primo piano per gli appuntamenti culturali dell’Urbe. In questi ampi spazi dismessi ed abbandonati ha infatti trovato terreno fertile l’arte e la creatività, divenendo la seconda sede del Macro e recentemente del Factory, nuovo spazio giovani di Roma Capitale destinato a filmakers, registi e musicisti under 35.
E’ in questa splendida cornice, in una ambiente arricchito dalle opere e fotografie di emergenti artisti, in occasione della presentazione del primo numero della rivista del Fabrique du Cinema, che si sono esibiti in un concerto live gli Astenia, band promettente del panorama indie-rock italiano, facendo risuonare nell’aria le note della loro ultima fatica musicale, il loro primo Ep “Fa che tutto sia diverso”.
Su palco dall’estetica essenziale e sobria, volta ad esaltare preminentemente le note dei quattro musicisti romani, gli Astenia dimostrano una naturale propensione al live e al contatto con il pubblico, con una sorprendete e già affinata presenza artistica, probabilmente maturata dalle già numerose esperienze che li hanno visti impegnati in festival o concerti di apertura per grandi artisti italiani, quali Max Gazzè, il Teatro degli Orrori e i Velvet. La musicalità e vitalità delle quattro canzoni che compongono l’EP, con le armoniose melodie scosse da percussioni elettroniche, riescono a creare, venendo quasi ad un contatto ideale con le opere di creatività esposte nel padiglione, una forte sinergia rendendo l’atmosfera quasi immaginifica e facendo dimenticare per la durata della performance la realtà esterna. Sapiente ed ben utilizzato, insieme anche a giochi di luce, lo schermo sullo sfondo del palco, con l’alternanza di immagini ad elementi ora astratti, ora geometrici.
In una realtà musicale italiana dominata negli ultimi anni da figure artistiche provenienti in modo prevalente dai talent show, in particolare per la fascia di età dei più giovani, gli Astenia appaiono come una boccata di ossigeno, proponendo un progetto innovativo in un panorama musicale che appare purtroppo sempre più stagnante e privo di idee valide.
Damiano Rossi – redazione Roma
22 marzo 2013