Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, rivivono al Carcano

Dal 12 al 22 Aprile, torna al Carcano di Milano, “Sei personaggi in cerca d’autore”, produzione del Teatro Carcano con la regia del compianto Giulio Bosetti. Sei personaggi creati e poi abbandonati dall’autore stesso, che “non volle comporli per la scena” essendosi accorto che vivono di vita propria, figli dello spirito artistico. Sei “anime morte”, o vive senza vita. Eccoli allora, vestiti di nero, smarriti e sgomenti, scaraventati sul palcoscenico, a rivendicare la loro compiutezza di vita ad un capocomico intento a lavorare sul palco con i propri attori vestiti di bianco. Una scacchiera beffarda, con pedine bianche e nere, dove i nascituri, legati indissolubilmente da un passato drammatico, arrivano con il loro dramma che consiste nel non poterlo né spiegare, né rappresentare.
Ne è incapace il capocomico, convinto che, per essere rappresentato, il dramma esiga essere rivisitato in un’unità composita e in un’architettura spazio-temporale precisa, dove l’autore e il copione sono fondamentali. Egli si ostina quindi ad applicare le regole tecnico-teoriche del “fare teatro”. Così attento a dove posizionare un attaccapanni, o a depurare la verità da elementi troppo reali sgraditi agli spettatori, inizia a combattere con i personaggi per difendere il campo delle illusioni o della realtà illusoria della sua stessa esistenza.
Ne sono incapaci gli attori che, come falsi involucri, possono cristallizzare solo una parte momentanea del personaggio come la sentono e di conseguenza, portare sulla scena solo un aspetto del dramma, pronti a difendere quello che c’è di falso (lo spettacolo) nel vero. Ed i tentativi dei sei personaggi di rappresentare il loro dramma non potranno che essere fallimentari perché ciascuno di loro si presenta, non con l’unità dello stesso, ma solo con pezzi di vita rotti in mano, pezzi di specchi taglienti che rimandano solo frammenti di verità. Perché siamo tutti “uno, nessuno, centomila”.
I sei personaggi sono il padre (Antonio Salines), la madre (Paola Rinaldi), il figlio legittimo (Michele di Giacomo) e tre figliastri: il giovinetto, la bambina, la figliastra (Silvia Ferretti), tutti e tre avuti dalla madre con un altro uomo, con cui vivono in un’ altra città. Alla morte dell’uomo, la madre ed i tre figli tornano nella città del padre a sua insaputa. La figliastra, per alleviare la miseria, si prostituisce nella casa di madame Pace (Marina Bonfigli), dove un giorno sta per darsi al padre-patrigno. L’urlo della madre sopraggiunta, rende palesi ad entrambi le identità. Dopo vergogne e accuse, il padre riprende la madre e i tre figli di lei in casa, ma il figlio legittimo si sente defraudato di tutto e li odia.
Poi il dramma finale: la bimba muore annegata in una vasca in giardino, mentre il ragazzo si spara. Il padre, la madre, il figlio legittimo e la figliastra restano inchiodati alle loro singole realtà, stravolte dall’intervento devastante del caso. E tutto si svolge tra teatro e finzione,tra immagini crude e oniriche, il teatro dentro il teatro; né la disperata constatazione del padre: “Ma che finzione. Realtà, signori, realtà!” potrà evitare che il Dubbio deflagri sulla scena.
È il dramma della frantumazione del sentimento della vita che, come uno smottamento improvviso, investe la vita intera. Travolge l’arte, il teatro “come il pubblico solitamente lo vuole”, l’individuo, le relazioni interpersonali, i ruoli sociali. Niente è più “comme il faut”.
Antonio Salines interpreta magistralmente il padre, umile e quasi vacillante sotto il peso del dramma, che scopre tutto il ridicolo del serio con l’ostinazione e l’umorismo che solo la disperazione sa dare.
Da vedere o rivedere, perché, Signori, questo è Teatro.
Info:
Teatro Carcano, Milano, Corso di Porta Romana, 63
www.teatrocarcano.com 02/55181377 – 02/55181362
www.vivaticket.it; www.ticketone.it; www.happyticket.it
Raffaella Roversi
15 aprile 2012