Al Dal Verme il XII° Concerto con musiche di Haydin, Mozart e Beethoven

Per la 67ª Stagione Sinfonica, l’Orchestra I Pomeriggi Musicali terrà al Teatro dal Verme il suo XII^ concerto della Stagione, giovedì 23 febbraio alle ore 21 con replica sabato 25 febbraio ore 17 – pianoforti Alessandro Marangoni – Costanza Principe – dirige il maestro Aldo Ceccato – saranno eseguiti Haydn L’anima del filosofo, ouverture – Mozart Concerto per due pianoforti e orchestra k 365 – Beethoven Sinfonia n. 3 op.55 (Eroica).
Ad un illustre Maestro come Aldo Ceccato, milanese e diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi, non casualmente, è stato affidato un concerto che ne descrive perfettamente la grande personalità: filosofo, concertante ed eroico! Lo stesso entusiasmo è da riservare ai giovani Costanza Principe e Alessandro Marangoni, ormai più che promesse del giovane concertismo italiano che si esibiranno insieme nel Concerto per due pianoforti di Mozart.
Andrea Dicht, ci da delle interessanti indicazioni per le opere dei tre autori che, non potendo citare integrallente per problemi di spazio, si possono riassumere così:
Haydn, compositore prolifico, sereno, sempre originale ed arguto, uomo di successo e punto di riferimento per la sua generazione e le successive, definito anche “padre della sinfonia”, di certo azzeccata ma forse da non prendere proprio alla lettera. Non sarebbe esagerato, però, considerarlo anche uno tra i migliori compositori per teatro d’opera della sua epoca, visto che il suo catalogo contiene 9 opere in tedesco (Singspiel) e ben 13 opere italiane (anche se la maggior parte di esse oggi non conosce più la fortuna di una messinscena). L’ouverture in programma, tratta dall’unico suo lavoro per teatro scritto alla fine della sua lunghissima residenza principesca, è di tipo tradizionale, con una breve introduzione lenta ed un più esteso movimento di carattere allegro.
Tutto un altro carattere è quello di Mozart rispetto a Haydn, si sa, e sempre più spesso viene voglia di collegare l’umore di una composizione alla personalità del compositore. Non sempre, però, vi è una corrispondenza lineare, né sul piano psicologico, né su quello della biografia. Mozart compone il Concerto K.365 nel 1779, al ritorno da una permanenza lontano da Salisburgo durata più di 18 mesi e lo fa a casa della sorella, l’adorata Nannerl, e grazie a questo sodalizio così intimo nasce l’ottimista ed assertivo Concerto per due pianoforti K.365, con ogni probabilità composto per le loro stesse mani, tanto abituate a suonare insieme sin dalla più tenera età.
Beethoven, un attento osservatore e critico della società e della vita politica contemporanea, con Lo Scherzo apre con una figurazione puntata degli archi in pianissimo, una specie di magma ribollente sul quale si delinea il tema dell’oboe. La lava si condensa, cresce il suono ed i movimenti sotterranei si trasformano in una vera e propria forza tellurica, ciclopica e vittoriosa. Alla malinconia e alle atmosfere della Marcia si sostituisce quindi qualcosa di concreto e materiale, una sorta di passaggio all’azione, un incitamento alla lotta contro l’inerzia in nome della vittoria finale. Splendido il Trio inserito nello Scherzo: qui sono i corni a farla da padroni con un richiamo di caccia, un piccolo omaggio alla tradizione naturalista della sinfonia settecentesca; senza soluzione di continuità torna lo Scherzo per avviarsi verso una conclusione positiva.
(Foto Lorenza daverio)
INFO:
Teatro Dal Verme – Via San Giovanni sul Muro 2 Milano
Tel 02 87905201 – www.ipomeriggi.it
Sebastiano Di Mauro
19 febbraio 2012