La notte delle idee 2024: la sfida per un futuro sostenibile
Nella serata di martedì 7 maggio si è svolta l’edizione 2024 della Notte delle Idee, promossa dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut Français Italia nella storica sede di Palazzo Farnese a Roma. L’edizione di quest’anno è stata intitolata Sfide climatiche. È ora di cambiare, titolo che tradisce fin da subito il tema principale dell’evento, vale a dire la transizione ecologica e la sostenibilità un tema che al nostro giornale sta particolarmente a cuore e a cui dedichiamo numerosi approfondimenti.
Palazzo Farnese: sede dell’Ambasciata di Francia nel cuore di Roma
La Notte delle Idee è un’occasione per visitare la storica sede di Palazzo Farnese a Roma. Il Palazzo è di epoca Cinquecentesca, commissionato da Alessandro Farnese, che poi diventerà Papa Paolo III, terminato nel 1589.
Visitando il Palazzo è possibile ammirare veri e propri capolavori d’arte, tra cui vale la pena menzionare la famosa Galleria Carracci, realizzata tra il 1597 e il 1608 dai fratelli Annibale e Agostino Carracci. Si tratta di una volta ricoperta di affreschi ispirati agli Amori degli dèi con scene basate sulle Metamorfosi di Ovidio. Tra queste scene vale la pena menzionare Polifemo e Galatea, Perseo e Andromeda, il Trionfo di Bacco e Arianna.
Tra gli altri ambienti di Palazzo Farnese, il Salone d’Ercole con arazzi del XVII secolo, la Galleria di Murano, il Camerino d’Ercole, anch’esso meravigliosamente affrescato da Annibale Caracci e la Sala dei Fasti Farnesiani.
È stato possibile al pubblico accorso per l’evento visitare tutti i livelli di Palazzo Farnese, dai sotterranei, che conservano reperti archeologici riconducibili all’Antica Roma, alla Biblioteca dell’Ecole Française de Rome, dalla terrazza ai giardini.
Transizione ecologica: difficoltà del presente e possibilità per il futuro
Sfide climatiche. È ora di cambiare. La serata è stata dedicata a dibattiti, discussioni, interviste, tavole rotonde attraverso una serie continua di panel dal pomeriggio fino alla mezzanotte nei diversi spazi di Palazzo Farnese. Sono intervenuti docenti, scrittori, dirigenti, ricercatori, attivisti, divulgatori scientifici, giornalisti, membri di istituzioni e associazioni, tutte figure provenienti da ambienti sia italiani che francesi.
Il tema della sostenibilità ambientale e dell’ecologismo è stato trattato con un approccio a tutto tondo. Si è trattato della concezione dello spazio, del rapporto dell’uomo con l’ambiente che lo circonda, sia naturale che cittadino, di architettura e urbanistica. Si è posto il problema della biodiversità marina, della difesa dell’ambiente e dell’ecosistema marino, minacciato dal cambiamento climatico, dall’aumento dell’inquinamento, da pratiche di pesca ormai insostenibili. Un altro tema assai caldo è il rapporto dell’uomo con le specie non umane, con il mondo animale. Gli animali condividono con l’uomo il tempo e lo spazio della vita, nonostante la presenza umana abbia condizionato e continui a condizione pesantemente la sopravvivenza animale.
L’alimentazione rappresenta uno dei nodi cruciali da affrontare in vista della transizione ecologica. In questo caso la sfida verso un’alimentazione più sostenibile passa necessariamente da un cambio di direzione nel sistema produttivo e nella riduzione della concezione intensiva della produzione alimentare. Ciò implica la necessità di rendere i sistemi agroalimentari più sostenibili e più inclusivi. Sono state esplorate le opzioni disponibili che coinvolgono l’adozione di buone pratiche di consumo e di scelte alimentari consapevoli, così come l’impegno nella riduzione degli sprechi e nel supporto a filiere alimentari locali e sostenibili.
Alcuni spazi di Palazzo Farnese sono stati poi dedicati ad installazioni artistiche. Alla Galleria Murano, si sono potute ammirare creazioni di abiti e capi di moda realizzati da dieci brand che hanno partecipato in partnership con Kering Material Innovation Lab. I capi esposti sono l’esempio di una ricerca volta a trovare soluzioni sostenibili in un settore, quello della moda, al centro dei riflettori per l’urgente ripensamento che proprio ad esso è richiesto del suo sistema di produzione nella direzione della sostenibilità. Tra le tecniche sostenibili proposte dall’industria della moda ci sono l’upcycling, la tecnica di rielaborare un capo già esistente, l’impiego di tessuti certificati, l’utilizzo di materiali riciclati, non da ultimo la promozione di un lavoro equo e etico che sostiene l’artigianalità.
Nel Camerino d’Ercole, invece, si poteva ammirare l’installazione Still Life dell’artista Max Sister, un’installazione composta da frutti appassiti, ammuffiti o naturalmente disidratati, ricoperti da un sottile strato di cera d’api bianca, che ne preserva lo stato fisico. Nei sotterranei, ancora, si poteva “ascoltare” l’installazione immersiva Un suono in estinzione, un progetto di ricerca sperimentale volto a monitorare le implicazioni dei cambiamenti climatici sui ghiacciai attraverso l’analisi del suono.
La partecipazione della società civile per la sostenibilità
Le questioni ambientali sono oggi al centro dell’impegno di una parte della società civile, soprattutto della parte più giovane della società civile, come le vicende di Greta Thunberg e Ultima Generazione ci ricordano. In questo momento storico la partecipazione civile, che passa dall’associazionismo e attivismo fino alle mobilitazioni, si muove in direzioni diverse: ecologia, inclusione, intersezionalità, animalismo, diritti civili. Si tratta di lotte che solo apparentemente seguono direzioni diverse, ma che di fondo risultano accomunate dalla richiesta fondamentale di un cambio di prospettiva rispetto al passato. Un cambio di prospettiva nel sistema di produzione, nella distribuzione dei diritti verso l’allargamento di questi ultimi non solo a soggetti della popolazione civile che ad oggi ne sono esclusi, ma verso forme di vita non umane. C’è una mobilitazione generale, che al netto di una variegata fenomenologia, procede nella stessa direzione.
È qui che l’impatto della transizione ecologica sulle mobilitazioni contemporanee si interseca con il concetto di giustizia sociale, nello specifico giustizia climatica. Il tema della transizione ecologica necessita di essere messo in relazione con le condizioni sociali di discriminazione che alcuni membri della nostra società subiscono, siano esse donne, persone razzializzate, soggettività non binarie o queer, o banalmente persone in stato di indigenza o di scarse possibilità economiche. Non tutte le persone nella nostra società possono ad oggi accedere allo stesso modo alle informazioni o possono disporre degli strumenti e delle condizioni economiche per attuare un comportamento più consapevole in vista della transizione ecologica. Ne è emerso che una delle sfide che desta maggiori difficoltà, tanto teoriche che pratiche, è quella di imparare a conciliare la tutela dell’ambiente, la transizione energetica e la giustizia sociale.
L’idea è che i costi e i benefici del cambiamento climatico non sono attualmente equamente distribuiti e che le azioni per affrontare questa crisi devono essere guidate da principi di equità e solidarietà. Equità, solidarietà, inclusione, diritti. Queste le parole d’ordine che tengono unite le mobilitazioni che impegnano oggi con così grande interesse parte della società civile.
È emerso da diversi panel che si sono svolti nel corso della Notte delle Idee un tema comune: l’importanza della partecipazione cittadina, di un’attenzione collettiva o comunitaria ai temi della sostenibilità, della crisi climatica e della conseguente urgenza della transizione ecologica. Nonostante l’interesse già esistente, si avverte ancora più bisogno che questi temi diventino di interesse pubblico, meglio ancora collettivo, attraverso campagne di formazione e sensibilizzazione nelle scuole, nelle università, e tuttavia uscendo dagli spazi della formazione per raggiungere le piazze, i quartieri, gli spazi urbani.