Contro gli infarti arrivano i nanofili d’oro
Da una ricerca di un team di medici, ingegneri e scienziati dei materiali del Massachusetts Institute of Technology e del Children’s Hospital di Boston (pubblicata sulla rivista Nature Nanotechnology) è stata creata una nuova “cura” per riparare il cuore di chi è stato colpito da infarto.
Si tratta di una nuova tecnica in grado di riparare i tessuti cardiaci colpiti da un infarto con delle microscopiche impalcature (simili a spugne) in grado di permettere alle cellule di riorganizzare la ricrescita. Si tratta di un cerotto cardiaco che grazie all’ausilio della nanotecnologia ha dei minuscoli fili d’oro che lo rendono elettricamente conduttivo, migliorandone le potenzialità Daniel Kohane, professore al MIT ha spiegato che: “Se non ci sono i nanofili d’oro e si stimola il cerotto cardiaco con un elettrodo, le cellule batteranno solo a destra dove sono stimolate. Con i nanofili, molte cellule si contraggono insieme, anche quando la stimolazione è lontana. Ciò dimostra che il tessuto conduce la stimolazione”.
Il professor Kohane ha poi aggiunto che: “Il cuore è un apparecchio elettrico molto sofisticato. Bisogna far molta attenzione affinché questa nuova tecnica permetta ai segnali elettrici di attraversare le cellule all’unisono oppure il tessuto non funzionerà a dovere”.
Un suo collega il Dott. Brian Timko ha invece dichiarato: «Abbiamo iniziato una sessione di brainstorming e mi è venuto in mente che è abbastanza semplice produrre dei nanoconduttori d’oro: si possono produrre della lunghezza di un paio di micron, il che è più che sufficiente per attraversare le pareti dell’impalcatura».
Charles Lieber, professore di chimica ad Harvard ha detto: : “Credo che anche altre persone possano trarre vantaggio da questa idea. Cellule muscolari, costrutti vascolari, forse persino il sistema nervoso. È un sistema semplice per avere un grande impatto sulla comunicazione delle cellule”.
Con questo cerotto quindi le cellule migliorano la loro attività, favorendo così la ricostruzione dopo un infarto, i piccoli fili d’oro (appena visibili ad occhio nudo) sono in grado di condurre elettricità alle cellule senza che il nostro corpo manifesti dei rigetti. Per ora i test sono stati effettuati solo su colture cellulari, il prossimo passo è vedere se il cerotto sia in grado di funzionare sugli animali vivi per verificare quanto effettivamente i nanofili d’oro siano in grado di migliorare la segnalazione elettrica e la contrazione. Se la sperimentazione andasse a buon fine questo cerotto sarebbe utilissimo per i pazienti colpiti da infarto o con problemi cardiaci, difatti si è scoperto che i fili d’oro favoriscono la produzione di una proteina, la connessina-43, che ha un ruolo di vitale importanza nello sviluppo dell’architettura del cuore, quindi anche della sua riparazione, e nella contrazione sincronizzata del cuore.
di Enrico Ferdinandi
26 settembre 2011