La Cancellieri avverte: No a tagli lineari, occorre garantire sicurezza
Il Ministro dell’interno Cancellieri, questa mattina, intervenendo in diretta alla trasmissione “Prima di tutto” di Rai Radio 1, in cui si affrontava il tema delle spending review nel comparto sicurezza, ha detto:«È un’operazione complessa, perché i tagli vanno fatti ma devono essere mirati e intelligenti, non a spanne o lineari. Dobbiamo garantire i livelli di sicurezza per cittadini, siamo all’opera anche per risolvere il problema del turnover perché‚ abbiamo bisogno di forze nuove che stiano su territorio. Ce la metteremo tutta: non possiamo cedere su nulla per quanto riguarda la sicurezza».
Poi il ministro ha anche commentato la possibile chiusura di Ilva, dicendo: «è un lusso che non possiamo permetterci. Se l’azienda dovesse chiudere gli impianti avremmo dei problemi drammatici per tutta l’economia del paese». In merito alla crisi economica in atto, invece, ha aggiunto: «l’autunno sarà molto difficile, ma non è che l’estate sia stata facile: ma il paese ce la può e ce la deve fare. abbiamo le forze per uscirne. Dobbiamo fare tutti uno sforzo. Anche i cittadini, ai quali non manca la sensibilità sociale».
La Cancellieri ha anche ricordato i successi delle Forse dell’Ordine impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, che in un anno hanno sequestrato beni alla mafia per oltre quattro miliardi di euro, così come ci sono stati 18 gli arresti di superlatitanti di massima pericolosità.
Al ministro veniva anche chiesto cosa ne pensava dell’unificazione delle Forze di Polizia sotto un unico comando per risparmiare risorse, problema di cui si parla da decenni, senza mai trovare un progetto valido? La risposta è stata: «Non siamo noi del governo tecnico a dovere fare questa importante modifica dell’assetto strutturale delle “polizie”. Questa riforma importante ha bisogno di un forte mandato politico elettorale, che solo un ministro nominato dopo elezioni politiche può fare, se ritiene».
In questa risposta era insita anche quella in merito all’attesa riforma del comparto sicurezza della quale già Maroni nel 2009 aveva detto: «Sono maturi i tempi per procedere alla revisione dell’amministrazione della Pubblica sicurezza, per evitare sovrapposizioni che posso comportare diseconomie».
Questo dimostra che le parole dei politici, spesso lasciano il tempo che trovano e quindi non sempre alle parole seguono i fatti, in quanto sono diverse le problematiche che possono interferire tra queste e la realtà, conosciuta soprattutto agli interessati che la vivono sulla propria pelle, così come i cittadini possono verificare il grado di sicurezza che si vive sul territorio.
S.D.