Buon compleanno Fondazione Q: Un anno di progetti e realizzazioni

di Diego Papadia
La FONDAZIONE Q diretta da Red Canzian compie un anno di vita e festeggia a Milano i risultati ottenuti
Giovedi 6 ottobre, la FONDAZIONE Q ha festeggiato il suo primo compleanno insieme a giornalisti musicali e non, amici e parenti. Una festa in un locale molto ricercato, LA SALUMERIA DELLA MUSICA, in via Pasinetti 4 della metropoli. Red Canzian, direttore artistico della fondazione musicale, insieme a Elvio Chiatellino e Marina Quadro, ha presentato (per chi non lo conoscesse) il progetto, che in un anno si è sviluppato grazie alla collaborazione di una commissione culturale di tutto rispetto, composta da Elio Fiorucci, Vera Slepoj, e tanti altri personaggi dell’ambiente.
“Q come QUALITÀ”, afferma il bassista dei POOH, “ci siamo imposti di cercare l’eccellenza nel campo della musica a trecentosessanta gradi, non fermandoci all’aspetto canoro/musicale, ma creando opportunità per ragazzi di qualità originale anche in campo fotografico, grafico e audio”. Il progetto risulta essere molto interessante proprio per quest’aspetto a tutto tondo e a proposito sono stati presentati tre ragazzi con talenti differenti: Valerio Celeste: tecnico del suono, ha conseguito un Bachelor of Arts in 1°Class al Sae di Milano, lavorerà nello studio di registrazione di FONDAZIONE Q, la quale sosterrà la sua permanenza nella città; Consuelo Busi: fotografa dei concerti dei POOH; Gianni D’Angelo: grafico che disegnerà le copertine dei progetti della fondazione, oltre a realizzare un libro a fumetti insieme ad una grande casa editrice.
La fondazione non vuole sostituirsi alle case discografiche o ai talent, nasce dal paradigma Art for Art’s Sake (cit.), un’opera di filantropia di esperti che vogliono aiutare giovani talenti, a cui offrono delle borse di studio pregiate, per poter cominciare a stabilire un contatto col mondo dello spettacolo, “accendendo i riflettori, poco per volta, senza bruciare questi ragazzi”, afferma il direttore artistico.
I ragazzi “musicali”, però, sembrano essere scelti secondo cliché già stabiliti dalla televisione o, peggio, cercando di discostarsi il più possibile. La fondazione parte dalla consapevolezza di non voler illudere questi giovani emergenti, ma allo stesso tempo ha fatto delle selezioni, a mio parere, un po’ troppo azzardate, non tenendo conto del mercato discografico italiano (sempre più in declino), provocando, per contrappasso, illusioni. Ala Berth: un ragazzo italo-canadese, con l’ugola infrangibile, ma con poca presenza scenica, un po’ finto e discutibili scelte musicali; Alvin: ragazzetto della porta accanto, semplice, fin troppo, con uno sgabello ed una chitarra canta musica ascoltabile ma con testi, anche qui, discutibili; Alberto Tessarotto: sedicenne pianista, bravissimo, ma, per gli ignoranti di musica classica come me, soporifero; I KASHMIR: gruppo musicale con passioni legate al progressive anni ’70, sono stati molto orecchiabili, abbastanza attraenti coreograficamente e intraprendenti nelle sonorità moderne, in cui loro dicono di rispecchiarsi.
I ragazzi hanno registrato dei dischi distribuiti insieme alle cartelle stampa durante il buffet (ottimo buffet!), dubito che molti di loro riusciranno a sfondare invece spero soprattutto che per loro non sia una sconfitta, ma un piccolo sogno realizzato, dopo di ché suona la sveglia!
9 ottobre 2011