Iraq: svelati dettagli sull’industria militare dell’ISIS
Vere e proprie fabbriche di munizioni o strade letteralmente trasformate in catena di produzione di macchine con esplosivo, come hanno constatato le forze irachene. Progredendo nella zona le truppe irachene scoprono quanto sia ampia l’industria degli armamenti del sedicente Stato islamico
QARAQOSH (Irak) – In poco più di due anni di controllo in larga parte del territorio iracheno, il gruppo jihadista ha stabilito un sistema estremamente organizzato e senza eguali nel mondo dei movimenti insurrezionalisti, come sottolineano gli esperti. Questa capacità produttiva sono state uno dei principali punti di forza che ha permesso al gruppo di compiere le sue imprese nei territori dell’Iraq ma anche in Siria. Le loro attività, rese di pubblico dominio mercoledì, mettono in luce un sofisticato sistema di decine di migliaia di missili aerei, esplosivi e armi la cui qualità era regolarmente controllata.
Sul territorio, Hachim Ali, uomo dell’esercito iracheno, dettaglia le scoperte fatte lungo la strada Chmoni, a Qaraposh. Questa città, ripresa all’ISIS lo scorso ottobre, è situata nel sud est de Mosul. L’ISIS la conquistò nel 2014, spingendo la popolazione di maggioranza cristiana a fuggire, e aveva trasformato la strada in una fabbrica di produzione d’armi temibile.
In un primo edificio, smontavano le automobili. In un secondo edificio, tagliavano lastre di metallo per blindarli. Poco più giù, sulla stessa strada, i jihadisti costruivano esplosivi e li caricavano nei veicoli parcheggiati in fondo alla strada.
I jihadisti, afferma Hachim all’AFP (Agence Fracen Press), sono ”molto organizzati” e “come gli lasciamo un po’ di tempo, trovano un modo per sorprenderci”. Le truppe irachene sono mirate quotidianamente dai questi veicoli, le cui carcasse riposano nel nord iracheno. Le armi artigianali erano fabbricate nelle aziende prese dall’ISIS. Sul campo di battaglia, le armi fabbricate dal sedicente Stato islamico si fanno sentire. Sono strumenti potenti che permette loro di proseguire la loro guerra. Tuttavia, oggi che il campo di ricerca si restringe, è più facile contrastarli e la minaccia che rappresenta appare più controllabile.
Dall’Europa (vedi Francia, Belgio, Italia), passando per la Turchia, l’ISIS e i suoi satelliti hanno condotto attacchi omicidi tra il 2015 e il 2016. A dicembre, l’Ufficio di polizia europea Europol ha prevenuto che gli jihadisti potrebbero condurre attacchi simili in Europa.
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