SIRIA: Reportage da Jarabus dopo l’espulsione dell’ISIS

Il corrispondente della CNN International racconta il suo passaggio a Jarablus, città siriana nella frontiera con la Turchia. La città è stata da poco liberata dall’occupazione del sedicente Stato islamico
JARABLUS – A prima vista, tutto sembra perfettamente sotto controllo. Un accesso nella città di frontiera strategicamente importante, segna una tappa decisiva nella guerra civile siriana e per la Turchia, paese membro della NATO.
Siamo la prima squadra televisiva occidentale ad effettuare un soggiorno, rapido e sotto controllo del governo turco, in questa città siriana alla frontiera. Le strade sono piene di bambini. Uno di loro, Hazmah, ci mostra la piazza centrale dove ha visto applicarsi le leggi perverse dello Stato islamico.
Per Hazmah – che dice di avere 13 anni e porta acqua ai ribelli siriani che controllano la città – era la quotidianità pura e semplice dell’ultimo biennio. “È là che torturavano e colpivano la gente. È là che succedeva”. Secondo lui. Daesh ha tentato di reclutarlo per far parte dei “leoncini del califfato”, il gruppo di bambini soldati dello Stato islamico. Dice di conoscere dei bambini che sono morti da kamikaze. Un altro adolescente dietro di lui ha aggiunto: “Il mio vicino si è fatto esplodere in una macchina [per loro]”.

La decisione di autorizzare un gruppo di ribelli arabi siriani a rinforzare con dispositivi militari e supporto aereo la città di Jarablus è significativa e segna una tappa fondamentale nella politica siriana del presidente Turco Recep Tayyip Erdogan. Sono tre anni che Washington attende (con impazienza) una simile azione: respingere lo Stato islamico e riprendere il controllo di una parte del territorio nel nord della Siria con i ribelli siriani sunniti.
Gli stessi ribelli hanno nel mirino un gruppo di milizie considerati come terroristi dalla Turchia: i Curdi siriani del PKK (partito dei lavoratori del Kurdistan) e la milizia curda dello YPG Yekîneyên Parastina Gel – Unità di protezione Popolare)Lo YPG è l’alleato principale degli Stati Uniti da molto tempo e lotta contro Daesh beneficiando del sostegno dell’America e delle sue forze speciali. Jarablus dunque diventa un incubo per Washington che vede due alleati antagonisti fronteggiarsi: da un lato i ribelli siriani e la Turchia, dall’altro i Curdi siriani.

È sufficiente visitare l’ex centro di reclutamento di Daesh per comprendere l’importanza che lo Stato islamico attribuisce a Jarablus. Il palazzo ricoperto dalle bandiere nere del Califfato, disponeva di una prigione nel sottosuolo, dove è stato scoperto un registro. È uno dei numerosi posti, dopo aver passato la frontiera con la Turchia per raggiungere il Califfato, dove le reclute straniere si alleavano allo Stato islamico. Questo passaggio oggi è chiuso e l’esercito turco sorveglia la frontiera in un raggio di 90km, con l’aiuto dei ribelli siriani.
Fonte Nick Paton Walsh, CNN Atlanta
(Twitter@ManuManuelg85)