Siria: la tregua è un caos calmo
Approvazione all’unanimità del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull’accordo Usa-Russia per il cessate il fuoco. Obama: «Giorni fondamentali».
Dopo 5 anni in Siria c’è stata un’alba diversa. Dalla mezzanotte di ieri l’area siriana è ufficialmente sotto il cessate il fuoco mediato da americani e russi. L’accordo raggiunto sembra essere solido, almeno a 24 ore dalla tregua approvata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Nelle prime notti senza bombardamenti – apparte quelli russi – nel Paese si sono registrate solo violazioni minori e l’inviato Onu per la Siria Staffan de Mistura ha fatto sapere come «se la tregua tiene» sarà possibile cominciare i colloqui di pace per l’area a partire dal 7 marzo prossimo.
Ed è proprio la Russia quella che potrebbe inficiare la possibilità di estendere la tregua nel tempo avviando le trattative. L’aviazione russa ha infatti continuato i bombardamenti a sud di Damasco, l’obiettivo erano fortini della Jaysh al-Islam, gruppo filo-saudita appoggiato anche dalla Turchia, attualmente in forte attrito con il Cremlino. Per ora soltanto un monito dalla Casa Bianca ha sottolineato l’importanza alla calma: «Il mondo ci sta guardando – ha dichiarato Barack Obama a poche ore dalla raggiungimento dell’accordo – e i prossimi giorni saranno critici».
Nel frattempo la tregua a Damasco è comunque fragile: alle 100 fazioni attualmente partecipi che hanno dato il loro appoggio alla tregua si contrappongono Stato Islamico e al Nusra. I due gruppi sono, almeno nell’apparenza, esclusi da qualsiasi azione diplomatica.
Ultimamente i recenti avvenimenti politici nel focolaio libico hanno intensificato l’attività dei gruppi vicini allo Stato Islamico generando un largo consenso per la causa jihadista. Tuttavia in Siria, dove è la guerra totale a comandare, l’Isis ha potuto ottenere credibilità direttamente in base alla violenza che il conflitto ha generato.
Se la tregua tiene davvero, lo stato di al-Baghdadi potrebbe subire un primo importante colpo – indiretto – ai suoi interessi: con la pace l’Isis non ottiene proseliti.