Giacarta, Is rivendica gli attacchi: almeno sette vittime
GIACARTA- Alle 12,30 di stamane una serie di forti esplosioni ha terrorizzato il centro di Giacarta. Una zona commerciale della città, dei caffè, tra cui uno Starbucks, e la sede dell’Onu sono stati presi di mira dai combattenti dell’Isis che hanno già rivendicato l’attacco. Al momento il bilancio è di sette morti accertati: cinque combattenti, un olandese che lavorava per la Nazioni Unite e un tedesco; i feriti sono diversi ma non si conoscono ancora numeri. Stando alle informazioni che riporta Aamaaq, agenzia stampa legata ad Is, i terroristi avrebbero voluto colpire di proposito i cittadini stranieri e le forze di sicurezza.
Per il capo della Polizia locale, dietro gli attacchi di stamane c’è Bhrun Naim, un indonesiano che sta combattendo con l’Isis in Siria. La dinamica, però, è ancora da chiarire: secondo quanto emerge dalle prime testimonianze si tratterebbe di 12/14 uomini armati che hanno fatto incursione nei locali; intanto quattro probabili attentatori sono già stati fermati dalle forze dell’ordine.
Il Presidente, Joko Widodo, ha parlato di “atto di terrorismo” e ha spiegato che “lo stato e la gente non devono avere paura, non soccomberemo di fronte ad un attacco così atroce. Chiedo a tutta la popolazione di mantenere la calma, la situazione è sotto controllo. Al momento le forze di sicurezza hanno di nuovo il pieno controllo della città, ma continuano a presidiare diversi edifici”. E ha concluso il discorso rivolgendo le condoglianze alle famiglie delle vittime della strage.
Gli attentati terroristici a Giacarta sono stati preceduti, ieri, da alcuni messaggi del leader di al Qaida Ayman al-Zawahiri agli indonesiani e ai musulmani del sudest asiatico: il primo messaggio promette vendetta all’Arabia Saudita e ai suoi alleati occidentali per l’esecuzione di 47 terroristi, avvenuta all’inizio dell’anno; il secondo definisce il Sud-Est asiatico, e in particolare l’Indonesia, maturo per il Jihad come altre regioni del mondo islamico. Il testo, infine, affronta il tema della Siria e torna a condannare l’Arabia Saudita per il suo ruolo nel Paese. L’attentato, nel messaggio in codice, era preannunciato come “un concerto in Indonesia che sarebbe finito sulle prime pagine”. “L’Arabia Saudita non vi darà mai la libertà, la dignità o la gloria”, conclude il testo scritto da al-Zawahiri.
Il gruppo di assalitori “sta seguendo l’esempio degli attentati di Parigi”, ha dichiarato il portavoce della polizia Anton Charliya.