Hollande cerca appoggio contro Daesh, Renzi: “Ci vuole risposta culturale”, la Germania invierà Tornado
Dopo gli attentati di Parigi, Francois Hollande non si arrende e cerca partner da schierare contro il califfato di Daesh.
Stamattina il Presidente francese ha incontrato Matteo Renzi all’Eliseo. Un incontro in cui si è sottolineato un punto comune: abbattere le forze armate dell’Isis. “Contro l’Isis occorre avviare iniziative militari comuni”, ha detto Hollande. “Italia e Francia sono unite contro il terrorismo”- ha poi proseguito.
Matteo Renzi ha appoggiato le parole di Hollande. “E’ stato compiuto un attentato non solo contro la Francia e contro l’Europa ma contro l’umanità” ha affermato Renzi, spiegando che “c’è la necessità di una coalizione sempre più ampia che porti alla distruzione” dell’Isis. Ma lo stesso Renzi sottolinea che contro il terrorismo serve “una risposta culturale“, non solo militare. “I nostri valori sono molto più importanti della loro barbarie”- ha detto.
Intanto stasera Hollande incontrerà Vladimir Putin, che in questo momento è coinvolto nella faccenda Turchia, con la quale si aperto un accesa diatriba dopo l’abbattimento del jet russo sui confini siriani da parte dell’esercito di Ankara. La Turchia inoltre non ha presentato nessuna scusa e i toni si stanno inasprendo ancora di più.
Sul fronte tedesco Hollande può contare sull’appoggio della Merkel, che ha confermato l’invio di Tornado nella guerra contro l’Isis “come conseguenza degli attentati di Parigi”.
Cameron invece ha chiesto ai deputati di votare l’ok ai raid anti-Isis in Siria. “Dobbiamo colpire questi terroristi ora”. Per il premier britannico si tratta di “interesse nazionale”, oltre che schierarsi “con la Francia” dopo i fatti di Parigi. Cameron nega che i raid possano fare della Gran Bretagna “un bersaglio più grande” ed ha riconosciuto che la “la chiave in Siria è una soluzione politica”, insistendo che dal punto di vista di Londra questa soluzione deve prevedere che il presidente Bashar al-Assad “se ne vada”. Ma ha anche ripetuto che “non si può attendere che questo accada prima di assumere un’azione militare” su quella che ha chiamato “la roccaforte”. Cameron ha comunque escluso un qualsiasi coinvolgimento di forze di terra britanniche.