Moody’s boccia la Grecia. Merkel: “Nessuna decisione prima del referendum”

ATENE-“Moody’s ritiene che senza un sostegno da parte dei creditori, la Grecia avrà un default del debito privato”, così ha sottolineato l’agenzia tagliando il rating del Paese al livello Caa3.
Una bocciatura, quella di Moody’s che arriva all’indomani del muro contro muro tra Alexis Tsipras, premier greco, e l’Ue.
La scorsa notte è arrivata ai creditori la lettera firmata da Tsipras con le controproposte. Dal testo (leggi il pdf qui) si evince che la Grecia sia disposta ad un’apertura nei confronti dell’Europa. Atene -secondo quanto riportato nella lettera- accetterebbe la proposta degli europei della settimana scorsa, ma aggiungerebbe 5 punti su cui si si chiede di negoziare ancora.
Nonostante questa apertura però il Presidente della Commissione Jean Claude Juncker, che si era detto “in costante contatto con le autorità di Atene”, adesso chiude agli ellenici: “La Commissione non avrà alcun contatto con il governo di Atene prima del referendum. Ho dato mandato che nessun Commissario intervenga su quesiti, che riguardino la politica greca. È mancata la volontà di chiudere, la distanza era di soli 60 milioni”. Una chiusura pesante, che trova appoggio dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk: “L’Europa vuole aiutare la Grecia ma non può aiutare nessuno contro il suo volere. Aspettiamo i risultati del referendum greco”. Inoltre anche Angela Merkel ha fatto sapere che “Adesso siamo in attesa del referendum. Prima del referendum nessuna discussione su nuovi aiuti può aver luogo”, anche se la stessa cancelliera ha aggiunto che “la porta del negoziato è sempre stata aperta e resta aperta”.
Tsipras però continua a percorrere la sua strada. “Il fermo proposito del governo è trovare una soluzione,” -ha detto- “decideremo se approvare una qualsiasi soluzione sostenibile”. “Il referendum di domenica” -ha poi continuato- “non riguarda il nostro posto nell’euro che è dato per scontato e nessuno può dubitarne”, ha proseguito Tsipras, “l’opzione democratica è il nucleo della tradizione europea e, purtroppo per la Grecia, non mi sarei aspettato che l’Europa democratica non desse al popolo greco lo spazio per decidere”. “Ricattando il governo, stanno ricattando ogni singolo cittadino”, ha proseguito il premier ellenico, definendo vergognose le immagini di banche chiuse. “La nostra unica via d’uscita era rivolgersi al popolo ed è quello che stiamo facendo”, ha infine concluso.
“Votare no” -ha ribadito Tsipras- “è il passo necessario per ottenere un accordo migliore dai creditori”. “Un ‘no’ non equivale a una rottura con l’Europa, significa una pressione più forte per un accordo sostenibile economicamente e socialmente sostenibile che riporterà il Paese sui mercati internazionali”. “Vi chiedo di votare no alle ricette del piano di salvataggio e ‘si’ alla prospettiva di una soluzione percorribile”, ha concluso.
Luigi Carnevale
2 luglio 2015