Cile: una ricchezza nascosta
Le intensissime piogge che flagellano il Cile da alcuni giorni hanno provocato conseguenze estremamente gravi in varie regioni della nazione sudamericana. Numerose comunità sono rimaste isolate del resto del paese a causa delle ricorrenti frane e inondazioni, che hanno tagliato interamente il corso di varie strade e vie di comunicazione, lasciando così decine di migliaia di persone a lottare, giorno per giorno, contro le intemperie e le ostilità della natura. Uno degli episodi di maggiore importanza è stato registrato a Cabildo, un villaggio minerario situato nel centro del paese, a poco meno di 150 chilometri dalla capitale Santiago.
Qui, i danni della pioggia sono stati così ingenti da coinvolgere perfino il sito di estrazione mineraria locale di rame di Las Cenizas, dove l’enorme quantità d’acqua caduta al suolo è riuscita a superare la parte sommitale della diga di contenimento, con conseguente dispersione di metalli pesanti all’interno delle riserve acquifere presenti nei dintorni. In particolare, vista l’impossibilità da parte della struttura di contenere tutta quei liquidi, si è optato per un parziale riversamento all’interno del torrente El Chinchorro, azione autorizzata dalle autorità in caso di eventi straordinari. Tale azione, però, ha generato una serie di forti preoccupazioni per le conseguenze derivanti dall’introduzione di residui metallici all’interno dei bacini idrici locali, che rischiano così di ritrovarsi fortemente contaminati. Rischio possibile, inoltre, anche per le acque del fiume La Ligua, che attraversa interamente la valle in cui l’abitato Cabildo è posizionato, fino al definitivo ricongiungimento con le fredde acque del Pacifico Meridionale.
Al momento, dopo le prime analisi, si registra già la presenza di pericolose quantità di metalli pesanti come arsenico, zinco e piombo all’interno dei campioni d’acqua raccolti, con conseguente impossibilità di utilizzare le riserve idriche dell’area per usi domestici o agricoli. Si tratta, in breve, di una catastrofe per un territorio che, in fin dei conti, basa parte della propria economia sull’agricoltura, in special modo dell’avocado. Eppure, i lavori di estrazione mineraria – per quanto a volte possano rappresentare un rischio estremamente elevato per intere comunità e per l’importante biosfera cilena – rappresentano uno dei settori economici di maggiore interesse. Il Paese, infatti, vanta la presenza di innumerevoli risorse del sottosuolo che, oggi come in passato, costituiscono una fonte di ricchezza assai particolare e ambita.
Da anni, infatti, il Cile è divenuto il principale produttore di rame al mondo, con diversi siti di estrazione divisi tra le regioni centrali e settentrionali del paese. La produzione locale di litio, invece, rappresenta circa il 30% dell’intera produzione mondiale, fatto che rende la nazione sudamericana uno dei maggiori leader del settore, seconda solamente all’Australia. Insieme a Bolivia e Argentina, grazie alla condivisione dei territori andini, costituisce il cosiddetto “Triangolo del Litio”, fatto che rende la regione di fondamentale importanza all’interno del contesto economico mondiale presente e futuro. Grazie allo sviluppo delle moderne tecnologie, la richiesta di questi particolari metalli ha visto un continuo incremento nel corso dell’ultimo decennio, con una vera esplosione causata dalla crisi degli approvvigionamenti dell’epoca Covid.
La presenza di questi importanti giacimenti, ovviamente, non è passata inosservata agli occhi delle grandi potenze mondiali e regionali, in particolare in seguito all’accentuarsi della competizione tra i blocchi esistenti in materia economica, militare e strategica. Ottenere i migliori contratti riguardanti l’approvvigionamento di queste materie, ormai fondamentali per l’intero sistema economico contemporaneo, rappresenta un enorme vantaggio per qualsiasi nazione, fatto che ha portato gli interessi di svariati paesi fino ai piedi della meravigliosa Cordigliera. Tra i tanti vi è anche l’Arabia Saudita, che sta attivamente lavorando per ottenere vantaggiosi contratti in merito alle forniture di litio, fondamentali per lo sviluppo delle industrie dell’autotrasporto elettrico.
L’Almar Water Solutions – gigante della sostenibilità e delle risorse idriche ormai riconosciuto a livello globale – mira a stipulare una partnership con la cilena Codelco, la principale azienda mineraria a controllo statale qui presente. In caso di successo, si tratterebbe di una mossa destinata a garantire alla nascente industria automobilistica elettrica saudita importanti e sicure risorse per il futuro. Fatto che, molto probabilmente, porterebbe allo sviluppo di un settore green tutto mediorientale, capace di competere con i già affermati concorrenti asiatici e nordamericani. In tale ottica, è facile intuire che il Cile, insieme ai vicini sudamericani, sia destinato a divenire una terra di forti ambizioni e interessi per il mercato internazionale, con un conseguente aumento progressivo della ricchezza interna nel caso in cui i profitti del settore minerario venissero abilmente reinvestiti all’interno dei confini nazionali. Tuttavia, non bisogna mai dimenticare che simili risorse possono anche portare a scenari ben più pessimistici, come spesso avvenuto in altre aree del globo.