Francia, il diritto all’aborto entra nella Costituzione
Una scelta di grande rilevanza quella di inserire il diritto all’aborto nella Costituzione francese.
Il Senato ha dato il via libera all’iscrizione del diritto all’interruzione volontaria della gravidanza all’interno del testo costituzionale, decisione presa con 267 voti favorevoli e 50 contrari. Una risoluzione che ha lasciato di stucco, considerando la cospicua presenza di personalità di centro e di destra nel senato che, comunque, hanno offerto il loro voto favorevole appoggiando la volontà espressa dalla sinistra. L’approvazione da parte del Senato giunge senza alcuna modifica rispetto al testo concordato a gennaio dall’Assemblée Nationale, motivo per cui non ci sarà alcun nuovo esame prima dell’incontro, che si terrà il 4 marzo, delle Camere riunite in Congresso. Non si è trattato di un processo facile, il diritto all’aborto e il suo riconoscimento a “libertà garantita” è stato preceduto da vari movimenti popolari con un solo obiettivo, ovvero, l’individuazione di un diritto fondamentale per le donne, partendo da quelle francesi per poi estendersi alle donne di tutto il mondo.
Un diritto fondamentale, una libertà sancita. Il contributo di Macron
Il Presidente francese Macron ha evidenziato la sua posizione rispetto al riconoscimento di tale diritto, ponendo in luce la sua letizia per il grande passo della Francia: “Mi sono impegnato a rendere irreversibile la libertà delle donne di ricorrere all’Interruzione volontaria di gravidanza iscrivendola nella Costituzione. Dopo l’Assemblea Nazionale, il Senato compie un passo decisivo di cui mi felicito”. Parole che hanno condotto lo stesso Macron a convocare subito dopo le Camere in Congresso il 4 marzo, che dovranno approvare la risoluzione con una maggioranza qualificata del 60%.
Tra diritto e libertà: una grande vittoria per le donne
Il diritto all’aborto è stato definito come una libertà garantita. Si tratta dell’accettazione di un compromesso, ovvero, l’ammissione del precedente testo presentato il 30 gennaio che poneva il principio d’interruzione della gravidanza in una posizione intermedia tra il “diritto” e la “libertà”. Una forma che si è deciso di mantenere e che deve solamente essere definita nelle sue modalità, procedura che spetta alla legge. Nonostante tale progresso, non tutti hanno manifestato un assenso entusiasta; Danielle Gaudry, riferendosi all’Afp, ha sottolineato come le donne sarebbero state valorizzate in una maniera congrua riconoscendo il diritto all’aborto non come “libertà garantita”, piuttosto come un diritto a tutti gli effetti. La Francia ha scritto l’inizio di un nuovo capitolo per i diritti delle donne, una decisione di portata internazionale che influenzerà in maniera preponderante l’operato di vari movimenti soprattutto quelli femministi, che ad oggi hanno ottenuto una grande vittoria. Un problema negli USA, ma una priorità per la Francia dove il voto del Senato rappresenta un’evoluzione: la donna è libera.