Ucraina, la caduta di Avdiivka

Avdiivka, Oblast di Donetsk. Di quella che era, una volta, una cittadina di circa 35.000 abitanti non rimangono che macerie e rovine. Da anni, ormai, il sanguinoso spettro della guerra avvolgeva l’abitato, divenuto una posizione di primaria importanza fin dai primi mesi di scontri armati nelle regioni orientali dell’Ucraina. L’abitato, infatti, era stato trasformato in un importante avamposto fortificato per le truppe di Kiev e, vista la sua posizione ottimale, una base di lancio per attacchi missilistici e d’artiglieria indirizzati verso le postazioni russe e filo-russe posizionate nei dintorni e all’interno dell’abitato di Donetsk.
A partire dal mese dal febbraio 2022, però, la situazione cambia radicalmente. Questa volta, infatti, sono le milizie filo-russe e le truppe regolari della Federazione ad esercitare una pressione offensiva nei confronti delle linee ucraine qui presenti. Eppure, Avdiivka è stata così tanto fortificata nel tempo da sembrare una fortezza inespugnabile, rendendo vani gran parte degli attacchi russi. Inutili gli sbarramenti di artiglieria, così come gli innumerevoli bombardamenti missilistici condotti con sistemi d’arma di ogni possibile calibro e gittata. A rafforzare le difese cittadine, inoltre, vi sono anche le strutture del locale stabilimento di produzione chimica che, grazie ad un importante sistema di piani sotterranei, offrono un’importante protezione alle unità ucraine qui schierata, proprio come avvenuto in precedenza con le acciaierie di Mariupol.
E’ solo nel marzo 2023, tuttavia, che il fronte intorno alla città inizia a restringersi, con una lenta e progressiva avanzata russa nei confronti dei fianchi dello schieramento. A sud, l’obiettivo principale è rappresentato dal villaggio di Pisky, mentre a nord l’avanzata si sviluppava in direzione di Krasnohorivka e di altri villaggi.
L’ultimo atto per conquistare l’abitato, invece, ha il proprio inizio nel mese di ottobre dello stesso anno. A partire dal giorno 10, le forze russe danno il via ad una massiccia offensiva mirata a ridurre sempre più lo spazio intorno alla città, con l’obiettivo ultimo di mettere seriamente in difficoltà le operazioni di rifornimento delle truppe impegnate sul fronte cittadino. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, la pressione delle forze russe – che impiegano un elevato numero di uomini e mezzi pesanti al fine di sfondare le profonde linee di difesa – si fa sempre maggiore, portando così i comandi ucraini a riposizionare le proprie truppe su posizioni più sicure.
In breve tempo, lo scenario di Bakhmut viene a ripetersi ancora una volta, obbligando difensori e attaccanti a scontrarsi in una violentissima guerra di trincea, dove ogni singolo metro di terreno viene conteso a costo di ingenti perdite. E, proprio come avvenuto in precedenza nell’ormai tristemente celebre abitato, anche ad Avdiivka i russi optano per una manovra a tenaglia, incrementando giorno dopo giorno i propri sforzi indirizzati alla chiusura dell’area urbana in una sacca. A costo di sacrificare migliaia di uomini e centinaia di mezzi corazzati, i benefici di questa tattica iniziano a dare i propri frutti nel corso del gelido primo mese del 2024, quando numerose posizioni ucraine vengono conquistate e i difensori si trovano, così, obbligati a ripiegare ulteriormente.
E’ solo a partire dal 14 febbraio, però, che la battaglia giunge nella sua fase conclusiva. Le forze ucraine iniziano, così, a ripiegare rapidamente, cercando di evacuare quanti più uomini e mezzi possibile dalle rovine dell’abitato e dalle campagne circostanti. A causa della sempre più esposta e delicata situazione sui fianchi e all’interno del centro abitato, i comandi optano infine per un ripiegamento generale, con conseguente riposizionamento su linee difensive più sicure e meno esposte.
La conclusione della battaglia per il centro cittadino, tuttavia, non mette fine agli scontri nell’area. Da subito, infatti, i combattimenti si sono spostati verso ovest, in direzione delle nuove posizioni che corrono ora sulla linea Berdychi – Tonen’ke. Qui, per quanto il sistema difensivo ucraino non sia paragonabile a quanto sviluppato nel corso di quasi un decennio intorno ad Avdiivka, è certo che entrambi gli schieramenti siano destinati a darsi nuovamente battaglia. Gli ucraini, in particolare, mirano ora a sfruttare l’ambiente urbano di questi villaggi per rallentare e – possibilmente arrestare – la spinta offensiva delle unità meccanizzate russe. Le forze della Federazione, al contrario, puntano a sfruttare al massimo la situazione di apparente vantaggio tattico appena venutosi a creare, con la speranza di portare il fronte sempre più in profondità e lontano da Donetsk.
A questo punto, è difficile pensare che le forze ucraine siano in grado di riconquistare Avdiivka, così come è difficile immaginare una qualsiasi rilevante avanzata russa alle spalle dell’abitato. Ciò che aspetta gli uomini al fronte, dunque, non è altro che l’ennesima, devastante, battaglia di posizione destinata a rubare la vita a migliaia di uomini.