La nuova politica estera USA dopo le elezioni di midterm
Le relazioni con Europa e Russia e le sanzioni contro la Cina: i nuovi rapporti internazionali dell’America dopo le midterm
Come era prevedibile la tornata elettorale di metà mandato è stata incentrata soprattutto sulle questioni interne (dalla crescita economica alla riforma sanitaria) lasciando quasi del tutto inalterati i rapporti di forza internazionali.
Cina: elezioni nel segno della continuità – Il risultato delle midterm non dovrebbe influenzare i rapporti tra USA e Cina e dunque Washington dovrebbe portare avanti la guerra commerciale con Pechino. Questa è l’opinione più diffusa dato che il Congresso non ha dei veri poteri in materia di politica estera, una prerogativa in gran parte nelle mani dell’esecutivo e del Presidente.
Va inoltre sottolineato come la linea dura di Trump nei confronti della Cina abbia finora trovato un forte sostegno da entrambi i maggiori partiti del Paese. Sia i Democratici che i Repubblicani sono disponibili a continuare la guerra commerciale e a schierarsi contro la Cina anche nelle altre questioni chiave dei rapporti tra le due potenze: da Taiwan alla proprietà intellettuale fino alle dispute sul Mar Cinese Meridionale.
Russia e interferenze elettorali – La tensione tra Mosca e Washington negli ultimi tempi è salita notevolmente, soprattutto dopo le accuse di ingerenza nelle midterm rivolte alla Russia.
In tal senso il commento del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è piuttosto emblematico: “Si può presumere con un alto grado di certezza che non ci siano prospettive brillanti per la normalizzazione delle relazioni russo-americane. Nonostante tutte le fobie negli Usa, la Russia non ha mai interferito nei processi elettorali di nessun Paese, compresi gli Stati Uniti”.
Nel caso delle relazioni con la Russia, contrariamente alle diatribe commerciali con la Cina, il Congresso può seriamente interferire nelle scelte dell’esecutivo dando ulteriore slancio alle indagini sulle presunte collusioni tra i membri della campagna elettorale di Trump del 2016 e il governo di Mosca.
Unione Europea spaccata a metà – I rapporti tra Washington e Bruxelles dovrebbero rimanere inalterati almeno per il momento. “Siamo impazienti di lavorare con il 160mo congresso, e i nuovi rappresentanti eletti degli Stati Uniti. Ue e Usa sono partner strategici chiave, e alleati. L’Ue è pienamente impegnata per una stretta partnership transatlantica e ad una mutua cooperazione”, queste le parole del portavoce della Commissione Europea, Margaritis Schinas.
Una dichiarazione piuttosto neutrale che si pone a metà tra l’esultanza di Salvini (“Apprezzo Trump perché mantiene gli impegni presi; sono contento che gli elettori abbiano premiato una linea coerente”) e la freddezza di Berlino che tramite il suo portavoce esprime un sostanziale no comment.