Birmania: Aung San Suu Kyi confermata a capo dell’opposizione
Aung San Suu Kyi è stata rieletta domenica alla testa del partito dell’opposizione birmana, chiamando la sua Lega nazionale per la Democrazia (LND) a cogliere l’opportunità prima delle elezioni del 2015 di fronte a un congresso storico che non ha risposto agli appelli per ringiovanire la direzione.
L’ex detenuta politica, deputata da quasi un anno è stata rieletta presidente all’unanimità dai 120 membri del comitato centrale come precisato alla stampa locale da una fonte del partito mentre nessun candidato si è opposto alla leader birmana. Oltre all’incontestabile leadership, la Lega nazionale per la democrazia composta da 850 delegati è scossa da querele interne che hanno condotto all’espulsione di quattro membri con ingresso vietato alla riunione. Conflitti che il Premio Nobel per la pace ha riconosciuto sabato durante un discorso per l’unità. Un appello ripetuto questa domenica.
“ Vorrei chiedervi di non lasciare che i sentimenti personali mettano in pericolo l’avvenire del paese. Dobbiamo cogliere l’opportunità. In caso contrario ci sarà una parte non solo per la LND, ma anche per il paese”, ha insistito la leader birmana. Senza dimenticare di voltare pagina dopo vent’anni di quasi clandestinità sotto un regime militare che non ha riconosciuto la sua vittoria nelle elezioni del 1990.
Dopo lo scioglimento della giunta nel marzo del 2011 e grazie alle riforme lanciate dal nuovo regime, la Lega ha reintegrato il processo politico. Condotto dallo straordinario carisma di Suu Kyi, è diventato l’anno scorso il primo partito di opposizione parlamentare, al termine delle elezioni legislative parziali vinte con successo. Secondo gli analisti però non è in grado ora di assumersi le responsabilità che il potere comporta che descrivono come i colleghi e collaboratori di Suu Kyi siano ostili nel cedere il posto a una nuova generazione di militanti.
“Ringrazio i membri che hanno lottato fianco a fianco con la LND per 25 anni, e saluto anche i nuovi membri”, ha dichiarato Suu Kyi aggiungendo successivamente “un partito può essere energetico se rinvigorito con del sangue nuovo nel tempo”.
Ma se otto dei quindici membri del comitato esecutivo sono effettivamente nuovi, gli altri sono veterani della LND, dato che non smetterà di comportare critiche contro il partito accusato di essere scollegato a quanto accade nel paese. “Non siamo completamente sodisfatti. Vogliamo del nuovo sangue tra la direzione”, ha commentato un giovane militante della LND sotto la copertura dell’anonimato. “Vogliamo vedere persone di quarant’anni o sulla cinquantina, che sono educati con una forte esperienza politica essere maggiormente coinvolti”, ha aggiunto la stessa fonte.
Manuel Giannantonio
10 marzo 2013