Palestina: gli sforzi della diplomazia internazionale non bastano
Sessantacinque anni dopo il piano di partizione della Palestina nel 1947 che prevedeva la creazione di due Stati, uno ebraico e l’altro arabo, l’ammissione all’ONU della Palestina in qualità di Stato osservatore ha indubbiamente rappresentato un successo diplomatico per i palestinesi e la volontà crescente da parte di Israele del raggiungimento dell’isolamento diplomatico crescente. Sui 193 paesi membri, solo 8 hanno votato contro.
Lo Stato ebraico ha reagito annunciando la costruzione di 3000 nuovi abitazioni nelle colonie della Cisgiordania e a Gerusalemme. Gli Stati Uniti e diversi paesi europei hanno esortato, lunedì Israele a rivedere la propria decisione circa l’intenzione di costruire abitazioni nelle colonie, ma questa indignazione non è stata sufficiente a far tronare indietro il governo di Benjamin Netanyahu.
L’Unione europea è incapace di parlare di una solo via per la questione Israele-Palestina. Nel corso del voto per l’amissione della Palestina all’ONU, soltanto 13 paesi dell’UE su 27 hanno votato in favore dell’inserimento palestinese. Tredici si sono astenuti e la Repubblica Ceca è risultato l’unico paese ad aver votato contro. Cosa che gli vale la visita di Netanyahu questa settimana. Il governo tedesco si è limitato ad astenersi al voto per la Palestina all’ONU. L’unione europea tuttavia conferma il proprio sostegno per lo Stato palestinese.
La stessa Unione europea infatti nel 2009 attraverso alcune delle sue più illustre personalità tra le quali Mary Robinson, Chris Patten e Javier Solana, solo per citarne alcuni, hanno lanciato un appello chiedendo la sospensione della colonizzazione e la ripresa delle negoziazioni cercando di migliorare la difficile situazione nella quale si trovava lo Stato palestinese.
Negli Stati Uniti l’elezione di Barack Obama aveva suscitato la speranza nel quadro della pace, con il discorso del Cairo che invitava ad una nuova partenza tra l’America e il mondo arabo musulmano ma il Presidente americano ha fallito per ora con le negoziazioni. Le esitazioni negli sforzi europei e americani di fronte alla domanda palestinese di rilanciare un opinione pubblica araba già fortemente antiamericana rendono poco coerenti le politiche già ampiamente elaborate in questo senso. Con il passare del tempo inoltre la creazione di uno Stato palestinese diventa sempre più complicata, occorre una forte pressione Euro-Americana per il raggiungimento di questo scopo, per ora anche le grandi potenze sembrano impotenti.
Manuel Giannantonio
6 dicembre 2012