“Invito il Papa a non ripetere questo errore”. Erdogan ammonisce il pontefice
Ammonimento per il Papa da parte di Recep Tayyp Erdogan. La dichiarazione fatta dal pontefice, durante una messa celebrata la scorsa domenica a San Pietro, non ha esitato a scatenare la reazione del presidente turco.
“Condanno il Papa e lo invito a non ripetere questo errore. Ora, in seguito a le sue affermazioni, ho un opinione diversa su di lui, sia come politico che come religioso.” Con queste parole Erdogan ha “condannato” il pontefice, affermando che è compito degli storici, e non di politici o religiosi, far luce sugli avvenimenti del 1915. Il presidente turco ha poi continuato ribadendo il suo appello a creare una commissione congiunta di storici, mettendo a disposizione un’apertura degli archivi in modo da evitare che gli eventi storici vengano deviati dal loro corso in una campagna contro la Turchia. Le parole di Bergoglio avevano già suscitato la reazione di alcuni maggiorenti turchi, dal primo monistro Gran Muftì, responsabile del dipartimento affari religiosi, al ministro degli Esteri ed infine il responsabile delle politiche europee, i quali hanno espresso la loro opinione in merito alle parole del Papa. Stando a quanto detto dagli armeni, un secolo fa, l’esercito ottomano sterminò un milione e mezzo di individui di fede cristiana della loro comunità , ma Ankara controbatte indicando quel numero, ritenuto inoltre eccessivo, come vittime della prima guerra mondiale. Il centenario dell’avvenimento cadrà il 24 di aprile e, ricordando le condoglianze di Erdogan ai discendenti delle vittime armene fatte lo scroso anno, il parlamento europeo ha incoraggiato le autorità di Ankara a far si che la commemorazione del genocidio diventi l’occasione per la Turchia di aprire i propri archivi e fare i “conti con il passato”, esortando quest’ultima e l’Armenia ad una normalizzazione delle loro relazioni, con particolare riferimento all’integrazione economica e la cooperazione transfrontaliera. In merito alla questione sono intervenuti anche gli Stati Uniti. La portavoce di stato, Marie Harf, ha dichiarato che il presidente Obama e altri esponenti dell’amministrazione hanno sempre riconosciuto il genocidio come un fatto storico, e che il giusto riconoscimento di esso sia nell’interesse di tutti.