Bosusco: assolta la moglie di Panda, silenzio dai maoisti

India. Sale la tensione sul rapimento di Paolo Bosusco dopo che in giornata un tribunale dello stato dell’Orissa ha prosciolto Subhashree Panda, moglie di Sabyasachi Panda il capo dei maoisti che tengono Bosusco prigioniero da quasi un mese. L’ultimatum imposto dai rapitori è scaduto da alcune ed il rilascio di Mili (così viene chiamata la moglie di Panda) dovrebbe esser un evento a favore del rilascio di Bosusco anche se fin ora non c’è stata alcuna risposta da parte dei maoisti.
Ricordiamo che Mili era nella lista insieme ad altri sei nomi, altri guerriglieri in carcere, che Panda aveva chiesto di liberare in cambio del rilascio della guida di trekking italiana. L’unico audio-messaggio pervenuto in giornata da parte di Panda non fa alcun rifermento ne ad un possibile rilascio di Boscusco ne al rilascio di sua moglie, anche se non è chiaro quando è stato registrato. Panda nell’audio-messaggio però critica l’Associazione della polizia dell’Orissa, rea di aver rivolto minacce al governo in caso di liberazione di responsabili maoisti, e sostiene di non aver ricevuto il documento firmato congiuntamente dai mediatori, ma di averlo letto dai media.
Già domenica il segretario per gli Interni Un Behera si era detto convinto che il comunicato congiunto dei due mediatori non fosse arrivato ai maoisti e aveva chiesto, dopo aver invocato nuovamente la liberazione dell’ostaggio italiano, ai mediatori dei guerriglieri di mandare una copia del comunicato al leader ribelle così che Bosusco possa finalmente tornare libero.
Alla luce dei nuovi risvolti il sottosegretario agli Esteri italiano, Staffan De Mistura, ha ribadito che la liberazione di Paolo Bosusco deve avvenire attraverso la via diplomatica e non con l’uso della forza.: “Sono confidente che le autorità dell’Orissa stanno facendo del loro meglio, e noi abbiamo fiducia che continueranno a farlo. Ora mancano alcuni dettagli ma una cosa è chiara: chiediamo che non si ripeta l’errore che è avvenuto altrove, in poche parole l’uso della forza. I nostri concittadini vanno liberati utilizzando negoziazioni, anche pazienti, ma negoziazioni”.
Evidente riferimento quello di De Mistura a casi come quello di Franco Lamolinara, l’italiano rapito da un gruppo di estremisti islamici in Nigeria e rimasto ucciso (circa un mese fa) insieme a un altro ostaggio britannico durante un blitz condotto dalle forze speciali britanniche e nigeriane che si rivelò fallimentare e che venne tenuto nascosto al governo italiano che ne venne a conoscenza solo a fatto compiuto.
Enrico Ferdinandi
10 aprile 2012