Siria: colpito oleodotto a Homs, offensive a Damasco e Hama

Nonostante la crescente pressione a livello internazionale continua a mietere vittime la repressione messa in atto dal regime di Assad che dura ormai da undici mesi.
Questo è il tredicesimo giorno di bombardamenti a Homs dove i cittadini raccontano di una situazione ai limiti della sopportazione, senza acqua, cibo e con la paura di venir bombardati da un momento all’alto, proprio come ha affermato Hadi Abdullah, un attivista che si trova ad Homs, contattato dall’Afp che ieri ha rilasciato questa agghiacciante affermazione: “La situazione è tragica: ci sono donne incinte, cardiopatici, diabetici e soprattutto feriti che non possiamo evacuare. Lunedì sera tre attivisti sono entrati in città con una macchina portando pane, latte per neonati e medicine, la loro macchina è stata colpita da un razzo, sono tutti morti carbonizzati.
Li avevamo avvertiti sul pericolo ma hanno detto: ‘Se non aiutiamo i residenti, chi lo farà?'”.
Oggi le forze lealiste hanno colpito un oleodotto di approvvigionamento di una raffineria nella città siriana di Homs, nei pressi del quartiere di Bab Amro (martoriato dai bombardamenti delle forze governative) a riferirlo i cittadini che hanno affermato di aver visto degli aerei da guerra del regime bombardare l’oleodotto.
Come spesso sta avvenendo le forze di Assad attaccano all’alba, quando la città è più debole, questa mattina una potente offensiva è stata lanciata verso la città di Hama: spari sui quartieri residenziali.
Così mentre continua il braccio di ferro tra Russia e Usa la Francia ha detto di aver creato un fondo di emergenza da un milione di euro per le agenzie umanitarie che vogliono aiutare il popolo siriano e che proporrà un fondo analogo a livello internazionale la settimana prossima a un vertice in Tunisia (ricordiamo che nel paese de nord africa il 24 febbraio si terrà il ”Friends of Syria”) per discutere dell’escalation della crisi e cercare di trovare qualche soluzione.
La Cina intanto ha ribadito, per voce del viceministro degli Esteri cinese Cui Tiankai, il suo sostegno al ruolo della Lega Araba dopo che l’Onu ha però detto che vi deve esser un “atteggiamento molto cauto e molto responsabile” circa il come intervenire in Siria. La possibilità di un intervento militare potrebbe scatenare un escalation da terza guerra mondiale.
Aggiornamento delle ore 19:00
“Questo progetto è arrivato con un ritardo di undici mesi”, queste le parole con cui un portavoce del Consiglio Nazionale Siriano ha respinto la bozza di nuova Costituzione, sulla quale il presidente Bashar al-Assad ha convocato un referendum popolare per il 26 febbraio prossimo.
Melhem al-Droubi, esponente di spicco dei Fratelli Musulmani ha aggiunto che: “La verità è che Assad ha soltanto aumentato gli omicidi e le carneficine nel nostro Paese. Ha perso la sua legittimità e noi non siamo interessati alle sue putride Costituzioni, vecchie o nuove che siano”
Enrico Ferdinandi
15 febbraio 2012