Siria: Onu studia risoluzione contro Assad

Quella in atto in Siria è non è una semplice repressione ma un massacro che ha causato, secondo l’Onu la morte (dal marzo 2011 ad oggi) di almeno 6.000 manifestanti, tra di loro molti, troppi bambini, donne ed adolescenti. Una repressione che sta sfociando ogni giorno di più in guerra civile. Una guerra che il popolo siriano combatte per far capire agli altri cittadini del mondo cosa realmente sta accadendo in quell’angolo di Medioriente poi così non distante dal nostro: «Dal 7 gennaio 384 bambini, per la maggioranza maschi, sono stati uccisi. Altri 380 bimbi sono stati arrestati, alcuni di età inferiore ai 14 anni».
Queste erano le parole del vicedirettore esecutivo dell’Unicef, Rima Salah. Ricordiamo inoltre che l’Alto commissariato Onu per i diritti umani aveva stimato che dall’inizio delle proteste fossero già morti 307 minori.
Vi riportiamo quanto affermato dall’Unicef nel suo sito internet: “Da metà marzo 2011, i casi riportati di bambini feriti, detenuti, sfollati e, in alcuni casi uccisi, sono in aumento. Per noi dell’Unicef non è possibile verificare i casi segnalati e gli eventi, ma siamo particolarmente turbati dalle recenti immagini di bambini che sono stati arbitrariamente arrestati e hanno subito torture e maltrattamenti durante la loro detenzione, arrivando in alcuni casi alla morte”.
Torture e violenze non solo a bambini ma a cittadini di tutte le età che non sono rimasti fedeli al governo di Bashar al-Assad.
Anche oggi gli attivisti del Comitato generale della rivoluzione denunciano l’uccisione di 77 persone. Gli stessi osservatori della Lega Araba (missione prolungata di un mese) hanno dichiarato che vi è un: ”Forte aumento delle violenze negli ultimi giorni”.
L’Onu sembra decisa a giungere ad un vero e proprio ultimatum. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha auspicato che il Consiglio di Sicurezza, che nelle prossime ore si riunirà per discutere del dossier siriano, si “esprima con un’unica voce”, per giungere ad una risoluzione che metta fine a questa repressione. La riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu è prevista per le 15:00 a New York (le 21 in Italia) e si terrà a porte chiuse.
Russia e Cina continuano invece a dichiarare il loro appoggio alla Siria. Nuove tensioni quindi a livello internazionale che necessitano di decisioni intelligenti e lungimiranti in grado di porre fine alle violenze senza ulteriori violenze ed allo stesso tempo di portare democrazia e non nuova dittatura: Utopia? Speriamo di no…
Enrico Ferdinandi
27 gennaio 2012