Siria, Onu: “4.000 morti da marzo, 307 sono bambini”

L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navi Pillay, ha annunciato quest’oggi che quella in atto in Siria non è più solo repressione ma vera e propria guerra civile. Da metà marzo ad oggi secondo l’Onu sono oltre 4.000 le vittime della violenza repressiva delle forze militari di Damasco, Pillay ha però affermato di avere informazioni che lasciano credere che le vittime “siano molte di più”.
In un documento redatto in questi giorni dalla Commissione internazionale di inchiesta istituita dal Consiglio diritti umani dell’ Onu emergono fatti raccapriccianti: abusi sessuali, torture a bambini, atti inumani esecuzioni sommarie, arresti arbitrari e torture.
Fenomeni questi che non possono più essere tollerati e che saranno discussi anche domani durante una riunione straordinaria del Consiglio per i diritti umani dove si parlerà dell’inchiesta effettuata dalla Commissione indipendente sulla situazione in Siria.
Una repressione nata a metà marzo con le prime proteste contro il presidente Bashar al-Assad, proteste che hanno fin da subito causato decine di morti. Una repressione che si è fatta sempre più forte, tanto che qualche settimana fa il regime di Assad ha stipulato un contratto con una ditta lombarda (Area) affinché essa installi un programma in grado di monitorare il traffico in entrata ed in uscita dalla nazione. Anche internet è sotto controllo.
Quest’oggi i ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno deciso di attuare “ulteriori sanzioni” contro Damasco.
Nelle conclusioni del Consiglio degli affari esteri si può leggere: “Queste nuove misure riguardano il settore energetico, finanziario, bancario e commerciali colpiscono altri individui ed entità coinvolti nella violenza o che sostengono direttamente il regime”.
L’Unione Europea ha così ribadito: “nei termini più forti la condanna per la brutale repressione” – e la volontà di voler – “fornire protezione ai civili, dispiegando una missione di osservatori sul terreno”. I ministri degli Esteri Europei si sono anche detti felici per: “la decisione significativa di imporre sanzioni contro il regime siriano – rinnovando – forte sostegno al popolo siriano ed incoraggia l’opposizione a creare una piattaforma unita – affinché Bashar al-Assad si faccia – da parte per permettere una transizione pacifica”.
Anche gli Usa hanno rafforzato le sanzioni nei confronti della Siria. Aumenta così la tensione sul regime di Damasco proprio oggi anche l’Iran si ha visto inasprire le sanzioni nei suoi confronti dopo l’attacco all’ambasciata inglese di martedì e la poca collaborazione nel voler fornire il programma nucleare che si sta seguendo.
Quest’oggi anche la Lega Araba ha deciso di dare nuove sanzioni alla Siria in quanto non ha posto fine alla repressione delle proteste filo-democratiche. La Lega Araba ha così stilato una lista di 17 persone alle quali è vietato viaggiare nei paesi arabi, si tratta di persone vicine al regime di Damasco tra di essi c’è anche il fratello del presidente Bashar al-Assad, ovvero Maher al-Assad, capo della Guardia Repubblicana e di fatto secondo uomo più potente della Siria. Tra gli altri nomi vi sono i ministri di Difesa ed Interni, funzionari dell’intelligence e alti ufficiali dell’esercito.
di Enrico Ferdinandi
1 dicembre 2011