Siria: Lega Araba impone sanzioni economiche. Damasco espelle padre Paolo
Siria. Ieri è scaduto l’ultimatum che la Lega Araba aveva imposta a Damasco per far si che la nazione cambiasse il suo modo di agire e fermasse la repressione sui civili che negli ultimi 8 mesi ha causato la morte di migliaia di siriani. Secondo una stima dell’Onu dal 15 marzo ai primi di novembre sarebbero almeno 3.500 i siriani rimasti uccisi durante gli scontri con i militari. La Lega Araba ha così deciso quest’oggi all’unanimità di applicare sanzioni economiche contro Damasco.
Intanto quest’oggi altri 20 civili sono stati uccisi dalle forze militari di Assad, ha confermare questi dati l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo.
Diritti dell’uomo violati a tal punto che tutti i ministri degli esteri che compongono il direttivo della Lega Araba si sono detti favorevoli a far partire le sanzioni quanto prima: «da subito, a partire da oggi».
Un’altra storia fa riflettere sulla situazione nella quale si trova la Siria, è quella di padre Paolo dall’Oglio, 57 anni, che in questi mesi si è prodigato costantemente per chiedere la fine delle violenze e della repressione: «Bisogna evitare il bagno di sangue», le sue parole.
Ebbene oggi il governo di Damasco in una lettera inviata a padre Paolo Dall’Oglio ha affermato che il gesuita è persona non gradita. Padre Giuseppe Bellucci, della compagnia di Gesù ha spiegato che: «La notizia è vera e non vera allo stesso tempo nel senso che c’è questa richiesta del governo ma padre Dall’Oglio si trova ancora lì, nel monastero di Mar Mousa, mentre il suo vescovo è fuori sede e bisognerà vedere cosa deciderà».
Mentre lo stesso padre Paolo qualche ora fa ha affermato : «La decisione riguardo alla mia persona è stata già presa ed è stata comunicata dal ministero degli esteri (siriano) al mio vescovo. Già nei giorni scorsi mi era stata comunicata la decisione ma vi è ora stata una fuga di notizie di cui non sono responsabile e che mi rammarica molto perché toglie spazio alla mediazione».
Mediazione azzerata, traffico web sotto costante controllo, repressione per le strade: basteranno solo delle sanzioni economiche per far si che il regime di Assad si ridimensioni?
di Enrico Ferdinandi
27 novembre 2011