Il soft power statunitense che sta influenzando le elezioni federali tedesche.

In queste ultime settimane che stanno accompagnando la Germania alle elezioni, le più incerte e imprevedibili negli ultimi 20 anni di storia tedesca, le “invasioni” di campo di attori esterni al sistema
politico si stanno fanno sempre più insistenti rischiando di alterare l’esito delle elezioni facendo pendere
l’ago della bilancia per uno schieramento piuttosto che per un altro.
Le “invasioni” di campo in questione sono avvenute per mano di quella che dovrebbe essere considerata la più grande democrazia al mondo, ovvero quegli Stati Uniti d’America che più di chiunque altro paese dovrebbe comprendere le conseguenze di una determinata attività di ingerenza o “soft power” intervenendo a favore o contro un determinato partito o un determinato candidato cancelliere. “Quello che è successo in questa campagna elettorale non può rimanere incontestato” con queste parole il candidato cancelliere per la CDU-CSU Merz ha commentato le attività di ingerenza che Elon Musk, ormai
stretto collaboratore del Presidente Trump e a capo del Dipartimento per l’efficienza Amministrativa
(DOGE), ha compiuto e sta compiendo tramite X e tramite le sue dichiarazioni in favore dell’AfD e contro
gli altri candidati cancellieri.
Se questo è un genio
Musk, considerato ormai l’illuminato del nostro secolo, con la sua attività di aprir bocca per dargli fiato sta
ormai intervenendo costantemente nel dibattito politico tedesco artefacendo e inquinando con teorie e proclami politici questa campagna elettorale. Il capo di Tesla, non completamente ancora consapevole di essere diventato un membro di governo, con le sue dichiarazioni ha suscitato proteste in Germania per via del suo sostegno all’estrema destra di Alternative fur Deutschland in vista del voto del prossimo fine settimana.
Un sostegno mai celato, iniziato lo scorso dicembre tramite un post su X, la piattaforma di social media di
cui è proprietario, e continuato da una diretta streaming con la leader del partito, Alice Weidel, durante un evento del partito. Musk, nel suo ruolo di fido scudiero di tutte le destre internazionali, che abbia compreso forse che l’elettorato di destra è l’unico elettorato che può permettersi una tesla da 50.000 euro? Ha continuato tramite X a “rimproverare” i politici tedeschi tradizionali, definendo il cancelliere di centro-sinistra Olaf Scholz uno “sciocco” ribadendo che l’AfD invece poteva essere l’unica forza politica in grado di “salvare” il paese.
Un vero e proprio endorsement che in realtà può essere considerato più come un’indebita ingerenza che a Berlino, tuttavia, non intendono non affrontare, infatti, a una domanda di un giornalista del Wall Street
Journal su eventuali azioni del governo federale tedesco dopo le elezioni del 23 febbraio nei confronti del
progetto di giga – factory di Tesla vicino a Berlino, Merz ha dichiarato “Lascio deliberatamente aperte le
conseguenze per ora”. Per Merz, tuttavia, le autorità federali tedesche dovranno verificare se, il sostegno di Musk all’AfD tramite le sue attività di propaganda e di finanziamento, possano qualificarsi come un aiuto illecito al partito di Alice Weidel, il che potrebbe aprire uno scenario nuovo di responsabilità politica sulla quale chiamare Tiger Musk a rispondere.
L’estremismo del governo degli Stati Uniti sembra affascinato dagli estremismi europei
Non solo Tiger Musk, ma anche il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance sembrerebbe essere piacevolmente colpito dall’attività dell’AfD di Alice Weidel tant’è vero che, a margine del Summit sulla
sicurezza di Monaco di Baviera dove l’attuale vicepresidente ha “picconato” l’Europa sull’immigrazione e la censura della libertà di parola, Vance ha incontrato la candidata cancelliera del partito politico tedesco di estrema destra sostenuto da Elon Musk.
Sebbene Vance abbia incontrato tutti i candidati cancellieri dei maggiori partiti, l’attacco sulla censura alla
libertà di parola e al “cordone sanitario” istituito dai partiti tedeschi intorno all’AfD, definito come “un attacco alla Democrazia”, hanno dimostrato come i maggiori esponenti del governo Statunitense sembrerebbero aver individuato il loro interlocutore politico preferito, e poco importa se questa scelta possa influenzare il processo democratico di voto di un paese.
“Se la democrazia americana può sopravvivere a 10 anni di rimproveri di Greta Thunberg, voi ragazzi
potete sopravvivere a pochi mesi di Elon Musk”, con queste parole Vance ha ribattuto a chi ha criticato
l’attività di propaganda di Musk in favore di AfD, dimenticandosi tuttavia che l’attivista svedese per il clima ha 22 anni ed è un’adolescente mentre il ketainomane Musk è solamente un miliardario proprietario di un social network. Le proporzioni e l’impatto delle attività poste in essere da Musk, come privato cittadino prima e come membro di governo poi, sono notevolmente più impattanti rispetto ad un attivista adolescente ma tutto questo agli Stati Uniti sembrerebbe non importare e allora che si continui ad influenzare il dibattito di un paese sovrano ad una settimana dalle elezioni che potranno cambiare non solo la Germania ma l’Unione europea stessa.