Davos, Trump per l’abbassamento dei dazi in USA

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha preso la parola in collegamento video al World Economic Forum (WEF) di Davos, presentando un discorso che ha suscitato reazioni contrastanti. Tra i temi centrali, Trump ha ribadito la sua intenzione di ridurre le tasse per le aziende che decideranno di produrre negli Stati Uniti, promettendo che le tasse societarie negli USA saranno tra le più basse al mondo. Tuttavia, ha avvertito che per le imprese che continueranno a produrre all’estero, gli Stati Uniti non esiteranno ad applicare dazi aggiuntivi. Il suo messaggio è stato chiaro e diretto: “Venite a produrre in America, o pagherete i dazi.”
Nel suo discorso, Trump ha anche colto l’occasione per attaccare l’Europa, accusandola di applicare “tasse ingiuste” sugli Stati Uniti, in particolare in riferimento all’IVA e ad altre imposte che renderebbero difficile l’accesso dei prodotti statunitensi al mercato europeo. Il presidente ha dichiarato di “amare l’Europa”, ma ha sottolineato che le politiche fiscali dell’Unione Europea sono dannose per gli Stati Uniti. Ha inoltre accusato l’Europa di vendere liberamente i suoi prodotti negli USA, mentre i dazi e le barriere impediscono alle merci americane di entrare nel mercato europeo. Trump ha anche menzionato un deficit commerciale con l’UE che, a suo dire, ha creato malcontento, suggerendo che gli Stati Uniti dovranno prendere provvedimenti per affrontare questa disparità.
Arabia Saudita e il petrolio
Un altro punto saliente del discorso di Trump è stato il riferimento agli investimenti che l’Arabia Saudita intende fare negli Stati Uniti. Il presidente ha annunciato che il paese saudita investirà almeno 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti, cifra che Trump spera di far aumentare a mille miliardi. In un tono scherzoso, ha rivelato di aver parlato con il principe ereditario saudita, esprimendo fiducia che tale cifra verrà raggiunta. Trump ha poi toccato il tema del prezzo del petrolio, chiedendo esplicitamente all’Arabia Saudita e all’OPEC di abbassare i costi, rivelando la sua sorpresa per non aver visto una mossa in tal senso prima delle elezioni americane, in un commento che ha suscitato qualche ilarità tra i partecipanti.
Spesa militare della NATO
Nel suo intervento, Trump non ha risparmiato critiche neanche alla NATO. Ha ribadito il suo impegno a far aumentare la spesa militare dei Paesi membri dell’Alleanza al 5% del loro Pil, un obiettivo che aveva già enunciato durante il suo primo mandato. “Era solo al 2%, e la maggior parte delle nazioni non pagava fino a quando non sono arrivato io”, ha dichiarato, sottolineando che gli Stati Uniti avevano fatto fronte alla differenza, una situazione che Trump ha giudicato ingiusta per il suo paese. La sua posizione sulla NATO resta quindi in linea con la sua visione di una maggiore condivisione degli oneri tra i Paesi membri.
Il “Green Deal” di Trump
Infine, Trump ha criticato duramente il Green Deal, definendolo un “Green bluff”. In una dichiarazione che ha suscitato l’attenzione, il presidente ha affermato che il suo governo non avrebbe imposto restrizioni sulle scelte dei consumatori riguardo le auto da acquistare, lasciando libertà alle persone di decidere senza interferenze. Con questa affermazione, Trump ha ribadito la sua posizione contro le politiche ambientali troppo restrittive, concentrandosi su una visione più liberale che lascia spazio al libero mercato. Il suo discorso, dunque, ha tracciato una linea netta tra la sua visione dell’economia e delle relazioni internazionali e quelle di altri leader globali.