Il ragazzo che catturò il vento. Il coraggio di rischiare di William Kamkwamba
“It’s a clever bird, It builds its nest to protect the others…”
Il film che vi consigliamo oggi è Il ragazzo che catturò il vento (2019), scritto, diretto e interpretato da Chiwetel Ejiofor, al suo esordio come regista. Frutto della realtà e non della finzione, il film è basato sull’omonima autobiografia di William Kamkwamba, pubblicata in Italia nel 2010 da Rizzoli.
Il ragazzo che catturò il vento. La trama
William è un adolescente di un piccolo villaggio del Malawi, nato in una famiglia di agricoltori. Grazie alla determinazione della madre (Aïssa Maïga) riesce a frequentare per un paio di giorni la scuola del posto, per poi essere costretto ad abbandonarla a causa del mancato pagamento della retta di iscrizione. Un patto stipulato con il suo insegnante di scienze gli permette di continuare ad accedere alla biblioteca, imparando nozioni importanti nel campo della produzione di energia.
Il suo coraggio e la voglia di salvare la famiglia e l’intero villaggio dalla carestia gli consentono di progettare un mulino a vento per la produzione di energia eolica e ripristinare il funzionamento della pompa ad acqua per irrigare i campi. Il padre Trywell (Chiwetel Ejiofor) però non crede nei sogni del figlio, ritenendoli inutili stupidaggini e costringendolo ad abbandonare il progetto. Sarà la madre di William ad aiutarlo, convincendo il marito a cambiare le sue ben radicate convinzioni e mobilitando l’intera comunità per la realizzazione del progetto.
Il ragazzo che catturò il vento. Le tematiche
“You’ll do things even I didn’t think women could do.” Riuscire a far cose impensabili in quanto donna, questo è il monito che Agnes (la madre di William) ripete alla figlia Annie. In una società ancora tribale, in cui l’istruzione è un lusso, le donne sono relegate a custodi familiari. La lotta per i diritti umani passa attraverso la lotta di genere e si realizza nelle parole forti della donna, che ha cambiato la sua vita per amore di Trywell e che combatte ogni giorno per costruire un futuro ai propri figli. Annie ha avuto accesso all’istruzione e ora non deve pensare di rimanere nel Malawi. Deve infatti prendere in mano la sua vita e far valere i propri diritti.
Aïssa Maïga coinvolge e affascina con la sua interpretazione sincera e ricca di pathos, insieme a quella di Chiwetel Ejiofor che conquista gli spettatori. In un mondo come il nostro in cui l’istruzione e la democrazia sono concetti scontati e sottovalutati, il film aiuta a ridare loro il giusto peso, facendone apprezzare il valore e capire l’importanza.
“Democracy is just like imported cassava. It rots quickly.” Queste le parole di Trywell che non crede nella purezza della democrazia e nella possibilità di mantenere vivo il vero significato del termine. Marcisce velocemente, è vero. È evidente nella privazione del dissenso, nella patina di benevolenza che il presidente del Malawi mostra al popolo, ordinando invece di picchiare malamente il capo tribù che gli riversa in faccia la realtà dei fatti e la necessità di aiuti per la propria comunità.
Il ragazzo che catturò il vento fa riflettere su ciò che davvero è importante nella vita e questo periodo di isolamento forzato che stiamo affrontando dovrebbe essere utile per ragionare sulla società che abbiamo costruito. Dovremmo capire quanto stiamo dando per scontato e quanto stiamo opprimendo i veri valori, negando alcuni diritti umani e creando un mondo spurio e malsano.
Attività e gesti che per noi sono ovvi e scontati per William sono privilegi. La fatica di raggiungere la sussistenza e l’importanza data al necessario dovrebbero spingerci a riordinare la nostra scala dei valori, dando il giusto peso alle piccole cose. Il film di Chiwetel Ejiofor racconta un commovente dramma familiare, sociale e umano, in cui si intrecciano atti di violenza con gesti di amore, in un epilogo di unione comunitaria.
William è il motore del cambiamento. È un ragazzo che vuole cambiare il mondo e decide di rischiare, non vive di sole idee, ma lotta per metterle in pratica e si impegna quotidianamente, creando il filo rosso dell’unità sociale che passa attraverso la speranza, la fiducia, l’amicizia, la famiglia e il coraggio. “I try and I made it” (William Kamkwamba)