La via dell’onestà
Dallo scorso aprile ormai, la Sicilia si vedeva divisa in due, a seguito del cedimento di alcuni piloni del viadotto Himera appartenente all’autostrada A19, che da Palermo conduce a Catania. Molteplici sono state le promesse da parte del Governo di un intervento, che sembrava però tardare ad arrivare. Nell’attesa, oltre al disagio e alle difficoltà degli automobilisti, messi in condizioni critiche per spostarsi da Palermo a Catania, sono sorti i problemi per i cittadini di Caltavuturo e dei paesi vicini, che dopo la chiusura del tratto di autostrada, si sono visti “isolare” dal resto della Sicilia.
Allora, decisi a porre rimedio al disagio dei siciliani si sono mostrati i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, che nella giornata del primo agosto 2015, a soli trentasette giorni dall’inizio dei lavori, hanno inaugurato a Caltavuturo (Palermo), l’arteria stradale che permetterà di “aggirare” l’interruzione dell’A19 e risparmiare circa trenta minuti sui tempi di percorrenza.
Via dell’Onestà, questo il nome con cui è stata ribattezzata la trazzera Prestanfuso, l’antica scorciatoia; il ripristino e la messa in sicurezza di questa strada è costato al M5S circa 300 mila euro. Come prevede il programma del Movimento, tutti i deputati devono rinunciare ad una parte del loro stipendio (il Movimento sta adesso ripensando la somma esatta); è proprio dal ricavato alla rinuncia mensile a parte delle indennità che i deputati della regione Sicilia hanno creato un fondo di risparmio, dal quale hanno attinto per reperire i 300 mila euro necessari alla realizzazione della Via dell’onestà.
L’inaugurazione ha avuto un successo consistente, oltre ai deputati e gli attivisti, hanno partecipato numerosi cittadini, forse a conferma di quanto sostiene l’ex capogruppo all’Ars del M5S Giancarlo Cancelleri: «Questa strada è il segno tangibile dei tempi, abbiamo voluto dimostrare che siamo una forza politica che vuole conquistarsi la credibilità della gente».
Non tutti però sembrano gioire per la realizzazione di quest’opera, come ad esempio l’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, che si mostra titubante sulla sicurezza della “trazzera” ripristinata dai 5 Stelle. All’assessore però, e a quanti sono del suo avviso, risponde il sindaco di Caltavuturo, Domenico Giannopolo: «La strada è arcisicura, solo in un tratto c’è una pendenza del 27% in media è del 15%. È chiaro che vanno rispettati i limiti, i 5 Stelle hanno dato un contributo. Questo dimostra che se le cose si vogliono fare, si fanno».
Intanto, nonostante le opinioni contrastanti dei vari politici, gli automobilisti che si vedono costretti ad andare da Palermo a Catania e viceversa sembrano aver tirato un sospiro di sollievo.
3 agosto 2015
di Francesca Trapani