Il ministro degli Esteri britannico e il suo sforzo per la Palestina

Davanti ai giornalisti delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha dichiarato l’intenzione del Regno Unito di riconoscere lo Stato palestinese a settembre. Lammy si trovava al Palazzo di Vetro per partecipare alla conferenza Onu volta a trovare una soluzione a due Stati tra Israele e Palestina. «Abbiamo sempre creduto che non ci sia visione migliore per il futuro della regione che quella dei due Stati», ha affermato Lammy nel briefing con i giornalisti.
L’annuncio del governo inglese avviene in seguito ad altri due importanti messaggi lanciati dall’Europa di fronte alla distruzione attuata dal governo israeliano nella Striscia di Gaza. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha comunicato la volontà di riconoscere lo Stato palestinese se Israele non terminerà la sua campagna militare e il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato che la Germania organizzerà un ponte aereo di aiuti umanitari verso Gaza. Attraverso questa mossa, Londra ha scelto di percorrere una strada più chiara, al fine di «influenzare la situazione sul campo». «Spero sinceramente che assisteremo a un miglioramento significativo delle condizioni di sofferenza, che vedremo un impegno per il cessate il fuoco e un impegno per un processo diplomatico tale da non ottenere solo una tregua in relazione al cessate il fuoco, ma una pace duratura, e sta a noi valutare quelle condizioni a partire dal prossimo mese», ha aggiunto Lammy.
David Lammy e la causa palestinese: un impegno di lunga data
David Lammy, 53 anni, politico e avvocato, ricopre attualmente la carica di Segretario di Stato per gli affari esteri, del Commonwealth e dello sviluppo del Regno Unito nel governo di Keir Starmer. Esponente del partito labourista, Lammy è stato ministro della Cultura nel governo di Tony Blair e ministro di Stato per l’università in quello di Gordon Brown. Nell’aprile di quest’anno, durante un’udienza alla Camera dei Lord a Londra, David Lammy aveva confermato che il riconoscimento dello Stato di Palestina è possibile, sottolineando che il Regno Unito non aspetterà il permesso di nessuno per riconoscerlo. Secondo il ministro degli Esteri britannico, infatti, la causa palestinese è giusta e i palestinesi meritano una patria propria. Il riconoscimento di uno Stato palestinese era stato incluso anche tra gli impegni del Partito Laburista nel suo programma elettorale. Attualmente, sono 147 su 193 i Paesi membri delle Nazioni Unite che riconoscono lo Stato di Palestina. A settembre 2025, con il riconoscimento atteso da parte di Francia, Regno Unito e Malta, i membri dell’Onu che hanno assunto questa posizione diventeranno 150. L’Italia e gli Stati Uniti non sono tra questi.
In un’intervista del maggio 2024 a Le Grand Continent, David Lammy aveva affermato che la necessità dell’Occidente di rispondere all’accusa di preoccuparsi solo della sovranità dell’Ucraina e non di quella della Palestina. «Il recente rifiuto del Primo Ministro Netanyahu di uno Stato palestinese è moralmente e praticamente sbagliato. Va contro gli interessi di tutti i popoli, dei palestinesi e degli israeliani. È essenziale che i palestinesi abbiano un percorso politico pacifico verso un futuro di dignità, opportunità e autodeterminazione, così come gli israeliani devono avere la certezza di poter vivere in sicurezza e che gli orrori del 7 ottobre non possano ripetersi», aveva dichiarato. Già allora, il ministro inglese parlava del riconoscimento dello Stato di Palestina come un impegno laburista di lunga data, perno della politica del partito per un decennio: «Il riconoscimento non può attendere un accordo sullo status finale: deve essere parte dei nostri sforzi per raggiungerlo».