Heidi Reichinnek, la tatuata regina di Tik Tok della sinistra tedesca

Heidi Reichinnek, è lei la 36enne leader del partito Die Linke che sta facendo scalpore nella politica tedesca. Originaria dell’Est della Germania, giovane non solo anagraficamente ma anche nelle idee, per non parlare dei tatuaggi a colori sul suo braccio sinistro che mostra senza alcun tipo di remora. I tatoo, da sempre una rarità nell’eterna camera dei dibattiti tedesca, raffigurano da un lato Rosa Luxemburg, la leader socialista assassinata poco dopo la prima guerra mondiale, dall’altro la regina egiziana Nefertiti che indossa una maschera anti-gas, in riferimento al periodo che la Reichinnek ha trascorso in Egitto come studentessa durante la Primavera araba.
I fan la acclamano
Heidi, chiamata per nome dai suoi fan, sta avendo un fortissimo impatto sulle nuove generazioni per la sua schiettezza ed autorevolezza che dimostra in una raccolta di discorsi infuocati e di contenuti accattivanti sui social media. La signora Reichinnek, infatti, durante un dibattito che si è svolto due giorni dopo l’80° anniversario della liberazione dei campi nazisti, ha dato una forte stangata all’Afd, partito nazionalista di estrema destra, affermando: “Porta avanti l’ideologia di Auschwitz quindi posso solo dire alle persone là fuori: non arrendetevi, resistete all’ascesa del fascismo, presidiate le barricate.” Pochi mezzi termini e niente peli sulla lingua tanto che il video integrale del suo intervento, della durata di due minuti, è immediatamente divenuto virale su Youtube, collezionando un numero di visualizzazioni pari a 30 milioni di persone. Consacrata “la regina di TikTok”, vanta un numero di seguaci pari a 534mila utenti. Dopo il suo discorso al Bundestag di fine Gennaio i giovani elettori si sono presentati in massa per assistere ai suoi comizi.
L’exploit della Linke
In un voto-esperimento, tra 166 mila studenti sotto i 18 anni e, dunque, troppo giovani per votare, il partito Die Linke è risultato al primo posto con il 20.84% dei consensi.
In pochi giorni la Linke è salita a 6% sopra la soglia di sbarramento stabilita al 5%: alle Europee, guidata da Carola Rackete, aveva solamente il 2.7%. Attualmente i sondaggi vedono la Cdu al 30%, la Spd al 17%, i Verdi al 13% e l’Afd seconda al 22%. Senza la Linke in Parlamento, dunque, basterebbe il 43% dei voti per ottenere la maggioranza assoluta dei seggi. Tuttavia Heidi insiste e persiste.
Heidi vs Sahra
Ad oggi si parla di sinistra-sinistra o di vera-sinistra, in riferimento all’antecedente leader del partito Sahra Wagenknecht, 55enne un po’ troppo vicina all’estrema destra. Con un atteggiamento fortemente anti-americano, l’ex stella della sinistra nazional-populista, si è impegnata a fermare le forniture di armi a Kiev incolpando la NATO, oltre ad aver inveito contro il “linguaggio sensibile al genere” e ad aver adottato politiche migratorie simili a quelle dell’Afd. E’ come se ci fosse stato una sorta di “scivolamento verso destra”. Tuttavia, dopo l’impennata dei sondaggi della scorsa estate, la stella della Wagenknecht è tramontata e il suo neo-partito, che porta il suo nome, sembra ora destinato a non superare la soglia di sbarramento per entrare nel prossimo Parlamento.
Il manifesto Heidiano
Ma quali sono, invece, i punti cardine del programma Heidiano che hanno consentito la sua ascesa? Certamente la figlia della nuova Germania ha trovato una nicchia parlando della crisi del costo della vita, mentre tutti gli altri partiti si sfidano su chi abbia il piano migliore per rilanciare l’economia tedesca. Die Linke è, infatti, l’unico partito che parla dell’impatto che l’inflazione ha avuto sulle famiglie più povere. Mentre i Verdi e i Socialdemocratici cercano di dare lustro alle loro credenziali economiche in un fase di stallo storico della produzione industriale del Paese, Die Linke ha fatto una campagna elettorale volta ad abbassare gli affitti e a ridurre i prezzi dei generi alimentari. Il manifesto della Reichinnek avanza, inoltre, dure richieste: l’espropriazione del patrimonio abitativo da investitori privati senza offrire una compensazione finanziaria, la legalizzazione di tutte le droghe, il raddoppio dei sussidi e il divieto di esportazione d’armi. Sostiene, per di più, l’accesso all’inseminazione artificiale per tutti indipendentemente dal sesso e la creazione di sindacato queer.
Sulla soglia delle elezioni federali, che si terranno domenica 23 Gennaio, il clima sembra essere caldo, le idee sono variegate ed ogni partito è imprevedibile. A questo punto non resta che attendere l’esito.