Scarcerate le due giornaliste iraniane Hamedi e Mohammadi

Le giornaliste iraniane Niloofar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, arrestate e condannate per aver denunciato il caso di Mahsa Amini, sono state graziate dal regime iraniano, una notizia confermata dai media locali e dagli avvocati delle due donne. Hamedi e Mohammadi erano state tra le prime a riportare la morte di Amini, un evento che ha scosso profondamente l’Iran, dando il via a una serie di proteste di massa contro il regime.
Amini, una giovane donna di 22 anni, era deceduta in carcere dopo essere stata arrestata per non aver rispettato correttamente le norme sul velo islamico. Le autorità iraniane avevano attribuito la sua morte a cause naturali, ma le testimonianze di testimoni oculari e le immagini diffuse sui social media avevano suggerito che fosse stata vittima di violenza da parte della polizia.
Nel gennaio 2024, dopo 17 mesi di prigionia, Hamedi e Mohammadi erano state liberate su cauzione, ma la loro situazione legale non era ancora risolta. Ad agosto 2024, le loro condanne erano state ridotte in appello. Entrambe erano state accusate di reati legati alla loro attività giornalistica, in particolare di “collusione contro la sicurezza nazionale” e “propaganda contro il regime”, per aver raccontato la storia di Amini.
Il contesto di queste accuse si inserisce in un periodo critico per il regime iraniano. La morte di Mahsa Amini aveva acceso una delle più grandi ondate di proteste mai viste nel paese, con manifestazioni che chiedevano maggiore libertà e diritti per le donne. Le manifestazioni erano state duramente represse dalle forze di sicurezza, con arresti di massa e condanne a morte per alcuni dei partecipanti. Il regime iraniano aveva accusato gli Stati Uniti di essere dietro queste proteste, ma la Casa Bianca ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento.
Le giornaliste, rispettivamente di 31 e 36 anni, erano state condannate a pene detentive di 13 e 12 anni di carcere. La grazia a favore di Hamedi e Mohammadi è stata concessa come parte di un ampio processo di amnistia che ha coinvolto numerose altre persone, in occasione del 46° anniversario della rivoluzione iraniana del 1979. Secondo fonti locali, entrambe le giornaliste avevano fatto richiesta di grazia a novembre 2023, impegnandosi a non violare più la legge in futuro. Nel frattempo, una petizione per la loro liberazione aveva raccolto un vasto supporto, con decine di migliaia di firme in solidarietà alla loro causa.