Pakistan alle urne per il rinnovo del Parlamento: elezioni in uno scenario di caos

Il Pakistan si è recato alle urne affrontando il freddo e le azioni violente che si sono delineate all’interno degli stessi seggi. Una situazione precipitata nel caos che ha condotto al dispiegamento delle forze di sicurezza nel paese e all’interruzione della linea telefonica mobile in tutto lo Stato, per evitare la diffusione di ulteriori proteste. Scenario catastrofico quello del Pakistan, dove sono stati rinvenuti otto agenti di polizia morti e altri otto feriti in attacchi distinti: cinque a Dera Ismail Khan, uno nel distretto di Tank e due a Karahan; nella giornata del 7 febbraio altri due attentati hanno causato la morte di altre 30 persone. Violenza ed efferatezza hanno condotto il Ministero dell’Interno a prendere provvedimenti per il rispetto della legge e il mantenimento di una situazione maggiormente agiata, disposizioni di cui non si conosce il termine che, per ora, rimane sconosciuto.
Perfino il freddo invernale e le forti nevicate su Islamabad hanno accompagnato le elezioni del nuovo Parlamento, condizioni metereologiche che, però, non hanno bloccato gli elettori che hanno contribuito allo svolgimento della votazione con un’elevata affluenza.
Un momento critico per le elezioni
Il Pakistan ha indetto le elezioni per l’Assemblea nazionale in un momento alquanto delicato, considerando la detenzione di armi nucleari, l’intesa con gli alleati occidentali e le situazioni ostiche dei confini. Il governo tenuto fino ad ora da Anwar-ul-Haq Kakar lascerà grandi incombenze al prossimo leader. Vi sarà la necessità di intervenire in maniera immediata in diversi settori, ma risulta imperativa un’azione per la realizzazione di un risanamento economico; il nuovo governo si troverà a gestire un’inflazione con picchi del 40%, problematiche legate a blackout diffusi e alla scarsità di carburante. Nuove elezioni volte alla scelta di colui che sarà in grado di fronteggiare determinate problematiche e prendere scelte concernenti la suddivisione dei sussidi tra carburanti e agricoltura. Lo scompaginamento politico e le violenze delineatasi stentano a presentare uno scenario positivo e in cui il nuovo Parlamento possa essere realmente in grado di risollevare e condurre il Paese verso una via che possa essere maggiormente serena.
L’ex Premier per ora in testa, scrutinati solo il 18% dei collegi elettorali
Sono 44 i partiti in lizza per l’ottenimento dei 266 seggi in palio per l’Assemblea nazionale, ovvero, la Camera bassa del Parlamento; altri 70, invece, sono destinati alle donne e alle minoranze nella sala da 336 posti. Il Partito Pakistan muslim league Nawaz (Pml-N) guidato dall’ex Primo ministro Nawaz Sharif è attualmente in testa con l’ottenimento di 16 seggi. Si tratta di risultati preliminari divulgati dalla Commissione Elettorale (Ecp) e che sono stati considerati rispetto allo scrutinio del solo 18% dei collegi elettorali. Di seguito vi è il Partito di Imran Kahn, il Pakistan Tehreek-e-Insaf con 12 seggi, personalità sotto i riflettori in virtù delle accuse che gli sono state rivolte sia per corruzione che per la divulgazione di segreti di Stato. In terza posizione vi è il Partito popolare pakistano (Ppp) con 9 seggi.
Dopo le elezioni il nuovo Parlamento si occuperà della scelta del Primo ministro, ma sono troppe le divisioni politiche che conducono, quindi, all’intuizione che l’unico governo possibile sia quello di coalizione.