Nier Automata – La nostra Anteprima
Nier Automata, un ibrido che promette benissimo!
Non ben consci del titolo che ci saremo trovati dinanzi, scaricammo appena 2 settimane fa la demo di Nier Automata. Avevamo visto solo un trailer di sfuggita e percepito in lontananza delle ottime voci di alcuni esperti del settore, ma in generale eravamo quasi totalmente all’oscuro di quello che ci avrebbe offerto questo gioco, passato quasi in sordina persino allo scorso E3.
Ecco quindi che, pad alla mano, la nostra naturale diffidenza per tutto ciò che è nuovo (si, siamo tipi abitudinari) si è repentinamente trasformata in uno stupore difficile da contenere, per un gioco che si preannuncia, almeno nella demo provata, come un mix perfetto di innumerevoli generi combinati sotto un’unica effige, quella dei Platinum games.
Gli echi di un’umanità finita
Il titolo di Platinum, nuovo arrivato di una serie già esistente ma poco nota su old gen, ci porta nell’anno 11945 (si avete letto bene) quindi in un futuro estremamente lontano e distopico, dove gli umani sembrano solo un ricordo molto vago, ma ancora impresso nelle immense catene di montaggio di costruzione robot che spaziano sulla superficie del pianeta.
Noi impersoneremo un sensuale automa di nome 2B, con il compito di distruggere le “antiche macchine” che sembrano aver preso il controllo dopo una ribellione e che ora dominano la grigia palla di terra che una volta chiamavamo casa. 2B verrà aiutata anche da un automa di supporto chiamato 9S e che sembra, dalle informazioni trapelate, che ci accompagnerà per il corso dell’intera campagna.
I brevi e veloci dialoghi, ci hanno mostrato come i due riescano a provare anche emozioni, per quanto queste siano severamente vietate per un qualche motivo. Il quadro narrativo generale ci sembra più che buono, ma giustamente aspettiamo la versione completa per le valutazioni finali in questo campo.
Un connubio fra generi che potrebbe riuscire in modo magnifico
Nier Automata è molto difficile da inquadrare come videogame all’interno di in una tipologia specifica, visto che condivide elementi così eterogenei da creare quasi un genere a sé stante. Ci spieghiamo meglio: l’inizio della demo è quello di un tipico hack ‘n’ slash alla Devil May Cry, con veloci combo di attacchi, divisi fra leggeri e pesanti, un robot mitragliatore per macinare preziosi punti vita agli avversari, e l’utilizzo di un’efficace schivata che rallenta momentaneamente il tempo e garantisce un ottima finestra di invulnerabilità.
Quindi tutto in quei primi momenti ci ha fatto pensare ad un gioco alla DMC, con grossi gruppi di nemici da affrontare in stanze chiuse, ripercorrendo lo stile che ha fatto la storia degli hack and slash. Ma basteranno pochi istanti per ritrovarci dinanzi ad un boss e qui ci verrà svelata la possibilità di utilizzare delle potenti abilità attive, ricaricabili nel tempo e da sbloccare con punti esperienza in pieno stile RPG.
Queste abilità sono equipaggiabili attraverso un sistema “a cassettoni”, dove ogni abilità occupa uno spazio, per l’appunto come un cassetto in una cassettiera che ospita vari scomparti e può essere ampliata giocando.
Quello che è stato presentato nella Demo è ancora un abbozzo di quello che potrebbe, e speriamo sia, il sistema ruolistico di questo gioco, ma data la sua complessità nel numero di abilità e sistemi passivi presenti, c’è da sperare molto bene.
Sconfitto il boss ci toccherà affrontare il breve livello disponibile, ed ecco qui che il titolo si presenta ancora in modo diverso, trasformando l’hack and slash con elementi ruolistici che abbiamo visto fino ad adesso, in uno shooter bidimensionale spostando la telecamera in orizzontale rispetto a 2B.
Proseguendo nel livello, il gioco cambierà ancora, catapultandoci in uno shooter con visuale isometrica e portando la telecamera in posizione fissa verso l’alto. Ma non è finita qui! Arrivati all’ultima boss fight, il gioco si trasformerà in un simil bullet hell costringendoci a schivare centinaia di proiettili su schermo per poi poter finalmente infliggere il colpo fatale al boss finale. Tutti questi generi sono integrati fra di loro, miscelando i vari generi in modo superbo. Almeno questo è quello che abbiamo potuto osservare fino ad ora.
Per correttezza dobbiamo anche citare un sistema di crafting di oggetti tramite materiali recuperati dai nemici morti, ma non ci è stato possibile esaminarlo a causa di alcune limitazioni imposte dagli sviluppatori, dovuta alla natura di prova di questa versione. Noi speriamo che questa coesione di generi così ben gestita, si riveli nello stesso modo anche nella versione finale.
Aspettative sul lato tecnico
Da un punto di vista tecnico il titolo offre una qualità visiva non entusiasmante, per quanto abbastanza definita e pulita. La grafica del titolo infatti tende ad essere abbastanza inferiore rispetto agli standard odierni, e un po’ ballerina nel framerate, soprattutto nelle situazioni più concitate. Abbiamo tuttavia fiducia nelle capacità di Platinum e crediamo sia possibile un miglioramento generale, anche se, a dire il vero, non è strettamente necessario per la godibilità del titolo, visto che la gravità di queste lacune tecniche non inficiano in modo serio sulla qualità generale del prodotto.
Da un punto di vista artistico i Platinum sono eccezionali e l’ambientazione di Nier Automata è grigia e arrugginita esattamente come i robot impazziti che la popolano. Allo stesso tempo lo stile dei due protagonisti è molto singolare ed estremamente nipponico nel vestiario e nel portamento. Estremamente degno di menzione è anche il comparto sonoro, con musiche d’orchestra calzanti e affascinanti.
Nier automata è un titolo dalle incredibili potenzialità e qualità, che speriamo vivamente che si concretizzino in un ottimo prodotto finale. La grafica per quanto non eccezionale è comunque di grande effetto e la cura per i dettagli e l’eterogeneità del gameplay ci spingono a credere che quest’ultima fatica di Platinum games possa rivelarsi il capolavoro che ci aspettiamo di vedere. Restate sulle nostre pagine per conoscere il nostro verdetto su questo promettentissimo titolo.